Con 9 itinerari turistici per conoscere e amare una città dalla storia infinita!
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Primo capitoloUbicata nella parte sud-orientale di quella Val Padana che Stendhal nel 1816 definì “la più vasta e splendida pianura esistente nel mondo civile”, Bologna si annuncia da lontano al turista con l’ardita torre degli Asinelli e la sagoma inconfondibile del Santuario della Madonna di San Luca che vigila sulla città dalla cima del verdeggiante colle della Guardia.
Nell’immaginario collettivo, Bologna – vuoi per l’arte culinaria e il brioso stile di vita, vuoi per la lunga storia culturale, scientifica e industriale – è sinonimo di città operosa e di sopraffina eleganza.
Nel corso della sua plurimillenaria vicenda storica, Bologna ha legato il proprio nome a inedite esperienze di vita sociale, culturale e artistica che l’hanno resa famosa nel mondo.
è sede della più antica Università dell’Occidente e ha dato i natali a Guido Guinizelli, inventore del Dolce Stil Novo e maestro di Dante; per questo, Goethe, quando giunge a Bologna nell’autunno del 1786, la chiama “antica città veneranda e dotta”.
è stata la prima città in Europa a decretare nel 1257 l’abolizione della schiavitù e la liberazione dei servi della gleba. Per tale evento e per la cacciata del vicario pontificio nel 1376, Bologna ha fregiato il proprio gonfalone con la parola più cara agli uomini e alle donne di tutto il mondo: Libertas (Libertà).
In ambito prettamente turistico, l’appeal di Bologna è indubbiamente inferiore alla capacità di attrazione che hanno Venezia, Roma o Firenze, ma nondimeno una recente guida in lingua inglese l’ha inserita, insieme a questi tre centri urbani, nel prestigioso elenco delle “Cento città più belle del mondo”.
Insediamento villanoviano, centro etrusco, villaggio celtico, Municipio romano, libero Comune, Signoria, Legazione dello Stato della Chiesa, Capoluogo di provincia dall’Unità d’Italia, Città metropolitana e Capoluogo di regione oggi: queste le tappe di una civiltà urbana le cui origini si perdono nella notte dei tempi.
I - Profilo storico della città
Fèlsina, Bononia: tra mito e storia
Il passato remoto di Bologna affonda nella preistoria, e segnatamente nella fase terminale dell’Età del Bronzo (XI secolo a.C.).
I primi abitatori provenivano dall’area danubiana e già praticavano l’allevamento del bestiame e la lavorazione della terra. Attratti dal clima più mite e dalla fertilità del terreno, si stabilirono in una plaga in leggera pendenza alle pendici dei colli dell’Osservanza e di S. Michele in Bosco. Qui, lungo l’alveo tranquillo del torrente àposa, prese forma il villaggio-Bologna.
Nel XIII secolo il torrente era probabilmente già tombato se Dante Alighieri non lo cita e nella Divina Commedia (Inferno, Canto XVIII) definisce i bolognesi come coloro che stanno tra Sàvena e Reno.
Gli albori dell’insediamento felsineo possono ritenersi contemporanei al sorgere delle più famose città dell’antichità: Menfi, Tebe, Damasco, Atene, Sparta, Roma. Riandando a questi nomi non si può a fare a meno di pensare che davvero, come è stato detto, le città sono i centri irradiatori delle attività spirituali e materiali, i centri propulsori della incessante evoluzione della civiltà.
Al fondo della civiltà, come pure al fondo dello spirito dell’uomo, ci sono l’utopia e il mito: senza utopia non si alimenta la speranza del futuro, senza mito non rivive nella sua totalità il passato. L’una e l’altro – l’utopia e il mito – informano di sé il concetto di “città”, ove ebbe inizio e si sviluppò la socialità umana.
La configurazione topografico-urbanistica di una città è il risultato del pensiero e dell’azione secolari di intere comunità e di singoli uomini che hanno voluto lasciare traccia del loro effimero passaggio.
Anche Bologna rientra in questo schema e il suo attuale assetto urbanistico – limitando la nostra osservazione al centro storico e alle emergenze architettoniche presenti nella cintura – contiene in sé tutti gli impulsi che dall’antichità ai giorni nostri ne hanno determinato l’evoluzione.
Se tuttavia, al di là dei singoli episodi edilizi sopravvenuti nel tempo (le Due Torri, il Palazzo del Podestà, la Basilica di S. Petronio, Palazzo D’Accursio, l’Archiginnasio ecc.), dovessimo indicare il periodo preciso in cui la città ha assunto la connotazione complessiva con la quale si presenta oggi, non avremmo alcuna esitazione a indicare il secolo XIV, nel quale si attuarono, come si vedrà più avanti, il completamento della maglia medievale, l’apertura della piazza centrale e la costruzione della terza cinta muraria (7.500 metri), lungo il cui perimetro scorrono oggi i viali di circonvallazione.
Bologna conserva la fama di città ricca e laboriosa acquisita fin dall’epoca romana. Diversi scrittori antichi – tra i quali Polibio, Strabone e Svetonio – hanno lasciato innumerevoli testimonianze della prosperità di Bononia, decantando la fertilità delle sue campagne e la qualità delle sue produzioni artigianali.
La Bologna del Duemila è una città di 400.000 abitanti, cuore di un territorio metropolitano con oltre un milione di persone ove vivono quasi 60.000 stranieri - appartenenti a 150 nazionalità - che costituiscono il 15% della popolazione residente.
“Bologna, con l’Emilia – scrive il vicentino Guido Piovene – ha la più ricca e celebre cucina d’Italia”. Una città, dunque, caratterizzata non solo da ricchezza culturale, ma anche da una forte predisposizione al godimento dei sensi.