Il “quaderno del viaggiatore” riporta idealmente a quelli usati dagli artisti durante il loro viaggio studio in Italia che, tuttavia, diversamente da essi non è composto dagli schizzi ma dalle opere finali, ossia da oli e incisioni ottenuti da quei primi abbozzi che gli autori usavano fare prima di riportare la scena sul supporto definitivo. Il sistema usato seguiva l’esigenza di trovare la veduta “perfetta”, ciò li spingeva nei posti più nascosti e meno battuti fino a quando non trovavano quella “giusta”, appuntandosi velocemente, durante il percorso, quei particolari che li colpivano e che in seguito avrebbero ricomposto nella visione finale.
Il periodo di tempo che andremo a trattare è quello che va dal Seicento alla fine dell’Ottocento con un riferimento più recente, come fosse un passaggio di testimone, all’ultimo dei cultori viventi del territorio, Giuseppe Colognesi, del quale pubblichiamo un bellissimo acquerello del 2002 di Palazzo Chigi. Questo lasso di tempo coincide con la fase storica più recente e di massimo splendore per l’attività artistica nella zona dei Castelli Romani, quando artisti di diverse nazionalità giunsero a Roma e nella Campagna romana immortalando luoghi e personaggi tipici di quell’epoca conosciuta da tutti come il Grand Tour.
Il nostro è un tentativo di rinverdire l’interesse per Ariccia attraverso le riproduzioni di un tempo in cui la pratica della pittura en plein air ha reso immortale il nostro territorio, la nostra storia, i nostri costumi, scegliendo di farlo con la leggerezza di una piuma, attraverso una raccolta iconografica di quei paesaggi e di quei costumi che ci hanno resi noti al mondo, con l’auspicio che possa stimolare una conoscenza più approfondita sia dei fatti che dei personaggi che si sono susseguiti in più di due millenni.
L’ambizione è di stimolare, attraverso un lavoro agevole e di facile lettura, un approfondimento della storia del territorio anche negli stessi ariccini che, pur lontani dalla letteratura, potrebbero essere attratti dalla curiosità di trovare le differenze o le comunanze del paesaggio attuale con quello riprodotto nelle opere degli artisti, oppure stimolati a cercare il punto di vista dell’autore in quei posti a loro ben noti e quindi spinti a una ricerca anche letteraria a completamento di un personale accrescimento culturale.