Il primo intricato caso di Becky segna l’esordio sulla scena del delitto di una splendida newyorkese, modaiola, acuta, passionale, dal passato tormentato e scrittrice di guide turistiche. Questo è infatti il primo di una serie di romanzi ambientato ogni volta in una città diversa, una città descritta come si confà a una guida: le tappe da non perdere, i locali più trendy ma anche quelli più defilati e che però meritano “una menzione”, i luoghi dello shopping, le strade, i cibi… Ogni luogo diventa così l’incantevole cornice ai misteri che Becky, detective per caso, si trova a risolvere. Una città, un delitto. Ma c’è anche la personale vicenda della nostra esuberante guida, che nel corso di ogni romanzo troverà l’amore, scoprirà la verità sulla misteriosa morte dei genitori e… Chissà? A Parigi incontra il sexy Benjamin Green e l’ambigua Margareth Wallace, infilandosi in una spirale di cospirazioni che coinvolgono l’ambasciata americana. E mentre a New York la sua amica Jessie e la zia Cecil la crederanno al sicuro nella romantica città, Becky, con l’aiuto di un ispettore francese che tanto ricorda il celebre Poirot, risolverà il caso, grazie soprattutto alla sua intraprendenza.
Primo capitoloCamminando arrivò in Place de l’Opéra e si trovò davanti al
Palais Garnier, ohhh il famoso teatro de l’Opéra National de Paris,
ambientazione del romanzo Il fantasma dell’Opera che tanto amavo
da ragazzina; lo superavano solo i libri di Jane Austen, che leggevo e
rileggevo, e le tragedie shakesperiane.
Una grande strada alberata tagliava in due la piazza, e
ricordò un commento di Jessie: «La sera vai nella zona di
Boulevard des Capucines e des Italiens. Ci sono tanti locali con
dehors pieni di bella gente!».
Becky stava provando a fondersi con l’ambiente, mischiarsi
tra i turisti, come aveva fatto il giorno prima, ma non ne fu
capace.
Era bloccata.
Il tarlo di sapere cosa davvero fosse successo ad Amanda
l’attanagliava.
Immersa nelle riflessioni giunse in Place Vendôme:
geometrica e bellissima. La simmetria degli edifici che si affacciano
sulla piazza le dona un’aria così regale e perfetta, valutò Becky
immaginando Lady D entrare al Ritz.
Poi, superando il palazzo di giustizia, prese il registratore e
iniziò a parlare: «Nonostante sia stata voluta da Luigi XIV devo
dire che è lontana dagli eccessi stilistici dell’epoca, ha invece
un’eleganza sobria, ed è sicuramente meta ideale per lo
shopping, soprattutto di gioielli, visti i negozi dei più famosi
marchi esistenti! Meglio che tiro dritto, non ho tempo per
questo ora!».
Non riconosceva la sua voce, decantava quegli scorci con
impassibile perizia, come se nulla la turbasse, e per quei fugaci
istanti si lasciò tutto alle spalle. Era lì per lavoro. Non voleva
deludere il suo capo, tantomeno se stessa.
La passione di Becky per i viaggi, per ogni luogo, di qualsiasi
natura, la faceva sentire viva. I suoi genitori le avevano
trasmesso, con trasporto, l’amore per la conoscenza di realtà
diverse, ma era la sua illimitata curiosità che la spingeva ad
ampliare le proprie scoperte.