I dialoghi esistenziali raccolti in questo libro sono un insieme di lettere, dubbi e commenti su alcuni dei temi fondamentali della terapia e del pensiero esistenziale. I dialoghi trattano i principi più importanti e basilari che distinguono la Terapia Esistenziale da tutte le altre forme di terapia.
La Terapia Esistenziale è infatti diversa da tutte le altre terapie, e la differenza sta nel fatto che forse è più semplice modalità terapeutica, è un movimento, una posizione, un modello, un atteggiamento.
Essa differisce dagli altri tipi di terapia in quanto non è orientata ad un modello medico, perché il suo modo di assistere l’altro è lo stare accanto, lo stare con, con l’altro come è o non come dovrebbe essere.
Si basa sull’accettazione, la disponibilità e la calma. Investe sui clienti così come sono, accompagnandoli delicatamente nel loro cambiamento verso “modi migliori di essere”.
Ernesto Spinelli
Il professor Ernesto Spinelli è riconosciuto internazionalmente comeuno dei principali formatori e teorici contemporanei della terapia esistenziale. È membro della British Psychological Society (BPS} e psicoterapeuta esistenziale registrato dall’Uniteci Kingdom Council for Psychotherapy (UKCP); è un executive coach e supervisore accreditato APECS, nonché membro fondatore del BPS Special Group in Coaching Psychology. Nel 1999 è stato abilitato quale Professore di Psicoterapia, Counselling e Counseling Psychology. Ha ricevuto due BPS Counseling Psychology Division Award, nel 2000 per contributi eccezionali al progresso della professione e nel 2019 per essersi distinto nel contributo alla pratica terapeutica. Tra il 1997 e il 2008 è stato Academic Dean, e successivamente Senior Fellow, della School of Psychotherapy and Counseling presso il Regent’s College di Londra.
Le numerose pubblicazioni e libri di testo di Ernesto compaiono nelle bibliografie di numerosi programmi di formazione nel Regno Unito, Nord America, Australia ed in Europa.
In un sondaggio su oltre 1.000 terapeuti esistenziali in tutto il mondo, il libro più recente di Ernesto, Practicing Existential Therapy: The Relational World, 2a edizione (2015} è stato riconosciuto come il testo contemporaneo più influente sulla pratica terapeutica esistenziale.
Gianfranco Buffardi
Il Prof. Gianfranco Buffardi, MD, Ph.D. è medico psichiatra, terapeuta esistenziale e professore di psicoterapia in varie istituzioni, tra cui ISUE.
Laureato in filosofia, ab. in psicologia e dottore di ricerca in bioetica.
Già direttore di una Unità di Salute Mentale a Caserta, Italia; impegnato in programmi di ricerca nazionali e internazionali.
Professore Invitato c/o l’Università Europea e l’A.P.R.A. di Roma. È stato professore a contratto in discipline psichiatriche, psicologiche e filosofiche presso altre Università italiane.
Fondatore e presidente dell’Istituto di Scienze Umane ed Esistenziali di Napoli (www.isue.it), dal 1988 e curatore dei diversi eventi culturali annuali dell’associazione. Dal 2019 è direttore scientifico della nuova Scuola di Psicoterapia neoEsistenziale (SPEs) (www.scuolaneoesistenziale.it ), riconosciuta dal MIUR.
I suoi libri più recenti sono: Bioetica quotidiana in psichiatria, Franco Angeli 2009; Il divano è meglio di Freud, Franco Angeli 2015.
Autore di numerosi articoli scientifici in riviste nazionali ed internazionali. Per i tipi della Melagrana ha pubblicato: Helping: le professioni d’aiuto dall’antropologia esistenziale alla consulenza filosofica (con F. Brancaleone, & G.Traversa, 2008),
Paola Pomponi
La dott.ssa Paola Pomponi è una terapeuta esistenziale ed esercita a Londra.
Laureatasi alla Regent’s University nel 2008 con un Master in Counselling e Psicoterapy; è insignita di Diploma Avanzato in Psicoterapia Esistenziale.
Coltiva un profondo interesse per la psiconcologia: ha trascorso diversi anni a lavorare con i malati di cancro e i loro assistenti presso la Mac Millan e Breast Cancer Haven.
Dal novembre 2019 è presidente della Society for Existential Analysis (SEA); è anche Founder Trustee Member della Federation for Existential Therapy in Europe (FETE).
I dialoghi esistenziali sono una raccolta di lettere, come la corri- spondenza tra Gianfranco ed Ernesto qui presentata, dove ognuno discute e pone domande, dubbi e commenti su alcuni dei temi fon- damentali della terapia e del pensiero esistenziale. In questo dialogo Ernesto e Gianfranco lungo tutti i dieci capitoli, di fatto scambi di e- mail, trattano in un modo intrigante e affascinante i principi più im- portanti e basilari che distinguono la Terapia Esistenziale da tutte le altre forme di terapia.
I dialoghi esistenziali sarebbero principalmente destinati a un let- tore che abbia già familiarità con le basi filosofiche del pensiero esi- stenziale, ma possono anche essere un testo di orientamento per co- loro che stanno riflettendo sulla futura formazione o su altre modali- tà di studio nel campo della psicoterapia.
Curiosità e domande sono gli elementi essenziali dell'apprendimento; speriamo che le seguenti conversazioni stimolino i lettori ad ulteriori domande ed ulteriori dialoghi in qualunque modo. Il nostro deside- rio è che offrano una lettura stimolante e un approfondimento della comprensione, dando così vita a un processo creativo nella mente del lettore. Alla fine dei dieci scambi di lettere l’editor cercherà di ri- flettere e descrivere come i principi concettuali della Terapia Esi- stenziale vengano messi in pratica nella stanza della terapia. Il titolo e l'oggetto di questo specifico dialogo affronta il principio fondamen- tale che informa la Terapia Esistenziale; la ricerca di significato.
Nello scambiarsi domande, osservazioni e idee, Gianfranco ed Ernesto descrivono la loro esperienza di Terapisti Esistenziali, nel loro singolare stile. La presenza nel mondo (Dasein) e la sfera delle relazioni con gli altri (relatedness) creano un significato nuovo e in continua evoluzione.
Gli autori si chiedono, quindi: esiste un solo significato nella vita o significati diversi che derivano da momenti ed esperienze diversi? O c'è anche un'altra possibilità, che non vi sia alcun significato? Cer- care di mantenere l'equilibrio tra le due polarità presenza di significa- to/assenza di significato è uno sforzo continuo e l’equilibrio si rag- giunge difficilmente, se non mai. Man mano che la conversazione si approfondisce, incontriamo molti aspetti importanti dello stile che definisce la Terapia Esistenziale. Non è tanto lo sforzo di cercare e trovare un significato, ma piuttosto il modo in cui viene condotta questa ricerca. Il terapista esistenziale è al fianco del cliente, è parte attiva del dialogo e della narrazione, e così facendo è in grado di re- spirare l'atmosfera di tale incontro, di costruire relazioni e seguire pazientemente il cliente nella sua dinamica e nel suo sviluppo o es- sergli vicino nella sua tranquillità. È questo respirare l'atmosfera che forse definisce la diversità della Terapia Esistenziale da tutte le altre terapie. Gianfranco è uno psichiatra e provenendo da una formazio- ne scientifica sottolinea che viviamo in un mondo desideroso di ap- profondire la ricerca scientifica nel tentativo di comprendere causa ed effetto e ottenere il controllo della qualità della nostra vita. Sem- briamo tutti aderire e abbiamo bisogno di modelli scientifici e della loro logica rigida. La certezza scientifica sembra offrire controllo e sicurezza.
Ernesto commenta che la Terapia Esistenziale non è uno impe- gno scientifico, sembra più un esercizio filosofico che una terapia in quanto tale. In questo paesaggio ciò che risuona è la domanda "cosa ne so" e la sua risposta "non lo so".
La parola qεραπεια significa stare accanto all'altro. Non è curare, ma prendersi cura.
La Terapia Esistenziale è infatti diversa per tutte le altre terapie, e la differenza sta nel fatto che forse è più di una semplice modalità terapeutica, è un movimento, una posizione, un modello, un atteg- giamento. Temi importanti come la morte, lo spazio e il tempo e la relazione sono discussi nei dialoghi in uno stile profondo e stimolan- te.
La mia personale ricerca di quel significato, mentre leggo e com- mento il dialogo, realizza che la Terapia Esistenziale include il signi- ficato etimologico del termine terapia come prendersi cura, in con- trasto con l'altro significato ad essa solitamente attribuito, quello di terapia in senso di curare (una malattia). D'altra parte, prendersi cura di sé è anche una forma di terapia.
La Terapia esistenziale differisce dagli altri tipi di terapia in quan- to non è orientata ad un modello medico, perché il suo modo di as- sistere l'altro è lo stare accanto, lo stare con, con l'altro come è e non come dovrebbe essere. Si basa sull'accettazione, la disponibilità e la calma. Investe sui clienti così come sono, accompagnandoli delica- tamente nel loro cambiamento o suggerendo “modi migliori di essere”.
Osservando lo svilupparsi di questo Dialogo in una sorta di modo voyeuristico, emerge che sia Ernesto che Gianfranco, ed io come os- servatore, siamo tutti impegnati in una ricerca di senso, per le nostre professioni e per la nostra vita in generale.
Mentre Gianfranco ha una mente scientifica indagatrice, Ernesto sembra rispondere dal punto di vista del "non so", anche se tutti so- spettiamo che sappia parecchio. La sua conoscenza è il risultato dell'osservazione e dell'analisi e del continuo interrogarsi sulla natura dell'essere umano nel mondo. Il modo con cui Gianfranco si inter- roga sulla vita multicolore sembra incarnare perfettamente il concet- to che il terapeuta ha bisogno di essere abbastanza ingenuo da libe- rarsi della conoscenza accademica preconfezionata e guardare il mondo in modo infantile.
Questo è lo stile della Terapia Esistenziale, essere curiosi, osser- vare e descrivere ed essere tanto resilienti da rimanere in quella di- mensione con i nostri clienti per tutto il tempo necessario. Il cam- biamento arriverà nel modo giusto al momento giusto e questo è esattamente ciò che i nostri due scrittori stanno facendo nelle pagine seguenti, mentre si dirigono verso una nuova comprensione, nuove domande e nuove meraviglie.
Per me questa è la magia della terapia esistenziale. È un atto crea- tivo di relazione, come se noi, in soggezione, fossimo tenuti per ma- no come i bambini che scoprono il mondo. Come due artisti all'ope- ra, Ernesto e Gianfranco creano e vengono ricreati attraverso l'opera d'arte del loro incontro.
E per quanto riguarda me? Intanto che svolgevo l’impegno di scrivere questa introduzione ho dovuto in qualche modo ripercorre- re lo sviluppo dei miei anni di formazione. Ho cominciato a ricono- scere gli aspetti della qualità intellettuale del discorso, dei concetti, del riferimento agli autori, delle citazioni, come ho fatto durante gli anni di studio per il mio Master. Sono quindi passata a decifrare i contenuti, le idee, il modo in cui venivano espressi, proprio come fa- cevo durante il mio Diploma Avanzato in Terapia Esistenziale. Alla fine, sfruttando l'esperienza generata dalla mia pratica, ho capito che quello che avevo davvero bisogno di ottenere, era “respirare l'aria” di questo copione e diventarne parte, con ingenuità, curiosità e fascino. Ora mi rendo conto che il dialogo appare come una serie di ses- sioni di formazione trasferite sulla carta. Queste trattengono l'essen- za della Terapia Esistenziale e il suo continuo proseguire verso la
conoscenza, la comprensione e il vivere meglio.