Non scegliamo di chi essere figli. È la vita che sceglie per noi, sempre. Anche quando pensiamo che non sia così, anche quando ci convinciamo di potere qualcosa sul nostro destino, la famiglia ci ricorda sempre che ci sono legami su cui nulla possiamo. Essere figli è una condizione che non si sceglie, così come ogni genitore è un destino inesorabile. Un gioco del caso stabilito alla nascita.
Il mondo è pieno di figli arrabbiati, smarriti, delusi, ma a volte la chiave per superare la rabbia sta proprio nel vedere con altri occhi, cambiare prospettiva da cui guardare chi ci ha messo al mondo.
Come ci saremmo descritti se fossimo stati genitori prima ancora che figli? Dove avremmo nascosto le nostre paure? Quanta inesperienza avremmo dimostrato? Un genitore nasce sempre insieme a suo figlio, non va mai dimenticato.
Così, grazie a dieci lettere, la protagonista del romanzo potrà mettere in dubbio quello che credeva certo, per riscoprire il passato e riscrive il presente.