Nell’immediato dopoguerra, Alcide De Gasperi, Konrad Adenauer e Robert Schuman,condividono un sogno: offrire un futuro di pace, benessere e democrazia ai popoli europei provati dalla guerra.Sostenuti da una speranza incrollabile nelle capacità umane, profondamente convinti che, per realizzare il sogno, fosse necessario lavorare insieme e condividere equamente le ricchezze, nel 1951, fondano la Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA), dando l’avvio al progetto di costruzione dell’Unione Europea.Da allora, lo svilupparsi di questo progetto ha sì sperimentato incertezze, successi e lentezze, ma,nonostante tutto, è stato ed è, nella storia, un progetto singolare: unico esempio di profonda innovazione dal punto di vista sociale, politico ed economico.In questo discorso di Alcide De Gasperi possiamo percepire l’entusiasmo, la volontà, l’impegno profuso, la fiducia con cui i problemi venivano affrontati; ritroviamo anche le difficoltà, gli ostacoli, i pregiudizi, lo scetticismo e, quindi, la consapevolezza che, in un progetto di tale portata, si sperimenteranno ritardi e incomprensioni e che i risultati non arriveranno in tempi brevi.
Inizio del discorso:
Non vi parlerò dell’Italia, ma dell’Europa e non dell’Europa di ieri e di oggi, ma dell’Europa di domani, di quell’Europa che vogliamo ideare, preparare e costruire. Che cosa s’intende fare quando si parla di una Federazione europea? Ecco all’ingrosso di che si tratta: di una specie di grande Svizzera, che comprende italiani, francesi e tedeschi: tutta gente divenuta pacifica, laboriosa e prospera. Ma taluno domanderà perché a proposito di questa impresa pacifica, si parla sempre di eserciti, di organizzazione militare, di armamenti. Rispondo che così si presentano le cose nella storia.
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