Il procedimento alchemico – che trasforma gli acini d’uva in sua maestà, il vino – è intessuto di tradizioni, leggende, sapienza e colpi di fortuna che celebrano la storia di questo sublime nettare.
L’autore, Davide Ferrazzano, ripercorre questo processo millenario intrecciandolo con frammenti ironici e sapidi della sua vita, nei quali il vino – talvolta, suo malgrado, non di primissima qualità – segna e scandisce momenti memorabili. Una sorta di viaggio attraverso le regioni d’Italia, tramite il quale, nelle esperienze vissute, ritrova il bouquet dei vini degustati che lo riconduce, sensorialmente, a luoghi, episodi, sentimenti ed emozioni.
Forse esiste un vino predestinato ad ogni attimo della nostra vita. Ve ne sono di briosi, meditativi, di persistenti, di amabili, di eterei… Alcuni sono perfetti per stuzzicare l’appetito, altri per allietare il desco degno di un re, taluni non possono mancare se si vuole bere in compagnia, mentre altri sembrano trovare la loro ragion d’essere soltanto quando ci abbandoniamo alle nostre passioni…
Davide Ferrazzano nasce a Piacenza nel 1948. Dopo il Liceo artistico, si laurea a Roma in Architettura. Questi due momenti della sua formazione lo segnano profondamente al punto da convincerlo di saper disegnare, dipingere e far d’architettura progetti. Nonostante pratichi gli sport più svariati, la fisicità non lo persuade ad abbondare il terreno delle Arti. Al contrario, con il tempo in lui si forma il convincimento di poter scrivere qualcosa che non sia esclusivamente una relazione tecnica. Che abbia ragione? Forse sì, visto che nel 2015 la dei Merangoli Editrice ha pubblicato i suoi Racconti dell’Architetto.