Gli occhi non bastano è un testo quasi autobiografico in cui l’autrice racconta volentieri di sé, nel contesto di singolari esperienze vissute come insegnante di educazione all’immagine, allo scopo di risultare più credibile possibile, cosicché i sette episodi vengano percepiti come veramente accaduti. E grazie anche ai numerosi dialoghi spontanei, tra ragazzi di scuola media e alcuni protagonisti di opere d’arte, il lettore finisce col sentirsi un testimone oculare capace di dire: «Io c’ero», pur nella continua contaminazione tra fantasia e realtà svincolata da ogni tradizionale didattica.
L’autrice si auspica di coinvolgere l’immaginario del lettore, giovane o adulto che sia, e incuriosirlo con lo scambio di percezioni sensoriali, emozioni, riflessioni e notizie, in un gioco continuo di punti di vista personali.