Sigieri di Brabante
Introduzione, traduzione e note a cura di Andrea Vella
Presentazione di Pasquale Porro, Postfazione di Concetto Martello
Sigieri di Brabante (1235 ca.-1284 ca.), maestro di filosofia presso la facoltà delle arti dell’università di Parigi, fu uno dei principali esponenti di quell’“aristotelismo radicale” che costituì uno dei principali obiettivi delle condanne del vescovo Étienne Tempier del 1270 e del 1277. Il De aeternitate mundi è la testimonianza di un corso tenuto da Sigieri nel 1272 sul problema se la specie umana sia stata creata nel tempo. Vengono qui esaminate sia in generale le tesi di Sigieri riguardo ai diversi argomenti affrontati (non solo l’eternità delle specie, ma anche lo statuto degli universali e il rapporto tra atto e potenza), sia nello specifico il problema della causazione per intermediari. Quest’ultimo tema rimanda non solo alle altre opere in cui Sigieri ha affrontato tali problematiche (Quaestiones in tertium de anima, Quaestiones naturales, Quaestiones super Librum de causis, Compendium super De generatione et corruptione), ma anche ad una tradizione che trae le sue origini nella filosofia greca classica e si sviluppa nel medioevo latino e arabo. Segue la traduzione del testo di Sigieri, condotta sull’edizione critica curata da Bernardo Carlos Bazán.