Era la sera del giorno di apertura del Concilio Vaticano II e il Papa decise di benedire la folla: ne scaturì questo breve e spontaneo discorso in cui, a dispetto dell’apparente semplicità, il Santo Padre crea e trasmette una sensazione di armonia e pace tra gli essere umani, il creato e Dio.
Vi troviamo tutta l’umanità che ci accomuna – lacrime, carezze, tristezze, affetti, gioia; l’universo che ci accoglie – luna, terra, luce, buio; il senso del divino racchiuso nella vita di ciascuno - Dio per chi crede e tutto ciò che è mistero per chi non crede.
Vi troviamo, infine, sconfinato, amorevole e accogliente l’abbraccio del Santo Padre: un abbraccio di un fratello a tutti i fratelli, un abbraccio paterno che include e riappacifica, un abbraccio che a dispetto della impossibilità di essere reale, è stato e continua a essere percepito come tale.
SENZA SPESE DI SPEDIZIONE PER IL MESE DI GENNAIO!!!
Inizio del discorso:
Cari figliuoli, sento le vostre voci. La mia è una voce sola, ma riassume la voce del mondo intero; qui tutto il mondo è rappresentato. Si direbbe che persino la luna si è affrettata, stasera - osservatela in alto! - a guardare a questo spettacolo.
Noi chiudiamo una grande giornata di pace; di pace: “Gloria a Dio, e pace agli uomini di buona volontà”. Ripetiamo spesso questo augurio e quando possiamo dire che veramente il raggio, la dolcezza della pace del Signore ci unisce e ci prende, noi diciamo: “Ecco qui un saggio di quello che dovrebbe essere la vita, sempre, di tutti i secoli, e della vita che ci attende per l’eternità”.