Torino, ottobre 1967.
Un uomo viene ricoverato nel reparto psichiatrico di un ospedale della città ma dopo pochi giorni, inspiegabilmente, viene trasferito presso un altro istituto di cura. L’istituto si chiama Villa Azzurra, un manicomio pieno di bambini. L’uomo si chiama Angelo Ferri, il primo adulto a guardare dentro l’inferno. Angelo ha da tempo rinunciato a vivere, la sua esistenza è trascorsa ai margini, segnata dalla malattia e dalla solitudine, ma dopo quanto ha visto non potrà girarsi da un’altra parte. Lo attende un percorso denso di ombre e morti, sempre in bilico fra realtà e sogno. Torino è immersa nella nebbia, indaffarata e indifferente, sfondo perfetto per un viaggio allucinato e tormentato. Il malessere entra come un respiro, ovunque si volga lo sguardo, mentre la piccola storia di un uomo scivola dentro un’altra molto più grande, che come un sole nero la inghiottirà.