È tempo del primo Dan: è tempo che un romanzo insegni ai lettori che nella diversità c’è passione e c’è forza. Perché essere diversi è una scuola di vita, è come avere addosso il marchio indelebile del pregiudizio che ti obbliga a lottare fin da bambino, tanto più se vieni da un un piccolo paese distante da Mosca.
Proprio da qui, cullata dall’immensità del territorio russo, parte una storia che viene da lontano e, man mano che si avvicina al lettore, acquisisce una forza spaventosa, una potenza tanto terribile e coinvolgente da trasmettere tutta la passione, intensa e drammatica, di chi vuole lottare e non ha alcuna intenzione di arrendersi. Perché il “paesaggio” dell’animo russo, in eterna rispondenza col panorama della sua terra, è senza confini, teso all’infinito e alla grandezza.
Quella di Dan è una storia fatta di avventure, intrighi politici, guerre e catastrofi ma anche ambizione, accettazione, sentimenti, cuore.
Un complicato intreccio di vite, tra la Russia e l’Europa della seconda metà del XXI secolo, per raccontare il bello e il brutto di un’epoca controversa, colorata di sangue e intrisa di peccati.