Le tesi che ho proposto in Teoria della totalizzazione le ritengo in grado di spiegare efficacemente il funzionamento del capitalismo della nostra epoca e pressoché tutte le sue criticità interne. Mancava tuttavia un elemento importante al ragionamento, ovvero l’effettivo percorso di formazione della potenziale soggettività alternativa. Se tutto si tiene dentro le maglie della valorizzazione capitalistica – ed anzi nell’età della totalizzazione le stesse dinamiche dell’esistenza vengono trasformate in mobilitazione produttiva del corpo sociale – da dove mai originerà la critica, pratica e non solo teorica, al rapporto di capitale? Da cosa potrà essere alimentata la spinta ad “andare-oltre”, fino a congetturare una società radicalmente diversa, fatta di persone libere di far vivere i propri desideri e le proprie aspirazioni, uguali nel ruolo e nella capacità di cooperazione sociale e animati da spirito di fraternità nelle stesse relazioni interpersonali? E’ a questi interrogativi cruciali che cerca di rispondere il libro, indagando cinque oggetti fondativi non solo della identità sociale, ma della condizione umana in senso lato. Essi sono: il diritto, la morale, la politica, il conflitto, la rivoluzione.