Una classe apparentemente come tante altre in una scuola apparentemente come tante altre, un gruppo di coraggiosi amici, una maestra arcigna, la “Maestra Signora Gertrude Cipollotti”, e una dolcissima Maestra con gli stivali…questi i protagonisti di una storia di avventura e amicizia in cui fate un po’ particolari salveranno i bambini dalla mostruosa macchina chiamata “rimbambuzzitore”.
Primo capitoloQuel giorno il vento si era alzato con l'intenzione di correre a salutare i bambini che sarebbero tornati a scuola dopo le vacanze estive. Non era uno di quei venti cattivi che ogni tanto scoperchiano i tetti e fanno disastri qua e là, ma era un vento gentile, allegro e burlone che si divertiva a lanciarsi a capofitto sulle chiome degli alberi sconvolgendo pioppi, noccioli e salici. Giunto al paese di Trepalazzi non resistette nel carambolare lungo le strette viuzze facendo capriole e volteggi che strappavano i cappelli ai distinti signori che si stavano recando al lavoro, costringendoli a giocare ad acchiapparella con i loro copricapi che, come spinti da mani invisibili, correvano come bolidi zigzagando per la strada. Quando incontrava delle signore eleganti, vi si lanciava contro, trasformando le ricercate acconciature in tante criniere di leone. Si insinuava sotto le gonne, gonfiandole a dismisura e trasformando così costosi vestiti in tante mongolfiere colorate. L'aria era carica di elettricità e tutto questo gonfiare, ruzzolare, correre, volteggiare riempiva i cuori di una strana folgorante allegria. Tutti tranne i cuoricini di Luca e Martina che invece erano tristi e preoccupati e nemmeno l'idea di rivedere finalmente i compagni riusciva a distoglierli dal pensare che, per la prima volta in quattro anni, la loro maestra non sarebbe stata lì ad aspettarli. La maestra Ele, in realtà si chiamava Eleonora ma a scuola nessuno la chiamava così, si era ammalata a metà della terza e il dottore le aveva ordinato: - Deve assolutamente cambiare aria altrimenti... non guarirà mai-. Così, tra abbracci, sorrisi tristi e pianti, a Giugno li aveva salutati e si era trasferita nella sua nuova scuola a Roccapigna, uno sperduto paesino tra le montagne. Quindi si può ben capire la tristezza che Luca e Martina provavano mentre si dirigevano a scuola, in più i bambini erano preoccupatissimi di trovare al posto di Ele la “Maestra Signora Gertrude Cipollotti”. La “Maestra Signora Gertrude Cipollotti”, perché così pretendeva di essere chiamata ogni volta, era già stata una loro supplente lo scorso anno, quando Ele era dovuta rimanere a casa a lungo a causa della sua malattia. Non era piaciuta a nessuno tranne che a Tommaso e a Lucrezia che, come sanno tutti a scuola, sono due dei bulli più antipatici del paese sempre pronti a fare cattiverie insieme alla loro cricca formata dai fratelli Walter, Werner e Ada di 5 ª B e dal terribile Adelmo Crucis, detto Terminator, di 4 ª E. La Cipollotti vestiva sempre di grigio, come grigi erano anche i suoi capelli ed i suoi occhi, freddi e con una luce crudele, ai piedi portava pesanti scarpe con un grosso tacco che quando camminava facevano vibrare l'aria in modo sinistro. Nessuno sapeva con precisione da dove venisse ma quello che era certo è che mai un sorriso le aveva rallegrato il viso. Non amava i colori, la musica, il divertimento né tanto meno i bambini. La sua passione erano la disciplina, la serietà ed il sacrificio.
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