Tommaso Le Myésier
con la Quaestio quam clamauit palam saracenis in Bugia e l’opuscolo di Jean Quidort Tractatus de probatione fidei per testimonia paganorum
Edizione critica e studio di Óscar de la Cruz Palma
Traduzione italiana a cura di Giuliana Musotto
Tommaso Le Myésier (m. 1336) è uno dei lullisti più prossimi e influenti della tradizione rappresentata dalle opere di Raimondo Lullo (1232-1316). Tra i due si creò un rapporto di maestro-alunno a partire dalla prima visita di Raimondo Lullo a Parigi negli anni 1287-1289, quando Le Myésier era ancora un socius della Sorbona.
La Parabola gentilis (La parabola del gentile) può essere considerata una riscrittura del prologo del Liber de gentili et tribus sapientibus di Raimondo Lullo, che intende approfondire le tematiche trattate dal testo originale, come per esempio la nozione di intelligere pro credere.
Si tratta del dialogo di un gentile con un cristiano, con un giudeo e con un musulmano sui principi e le dottrine proprie di ciascuna delle religioni che essi rappresentano.
Il presente lavoro offre l’edizione critica della Parabola gentilis, la cui lettura permette di approfondire la conoscenza del lullismo e, più direttamente, la tradizione della lettura e trasmissione del Liber de gentili et tribus sapientibus (c. 1274-1283) di Raimondo Lullo.
Seguono, per una lettura sicura del testo, l’edizione della Quaestio quam clamauit palam Saracenis, preambolo alla Parabola scritto da Le Myésier, e l’edizione critica del testo di Jean Quidort di Parigi, Tractatus de probatione fidei per testimonia paganorum, dal momento che esso venne quasi intermente copiato da Le Myésier per la composizione della sua Parabola.