Figura amatissima eppure controversa, erede di stirpe nobilissima, principessa poi duchessa, pedina di giochi politici, grande amante degli uomini e della buona tavola, ricordata per la sua tavola sempre curata e sontuosa: Maria Luigia d’Austria raccontata come mai prima d’ora in un saggio che ripercorre la sua vita di protagonista dell’Ottocento, tra Impero e Restaurazione.
Primo capitoloIntroduzione
C’era una volta... un Re! - diranno subito i nostri piccoli amici.
E invece, no; volevamo solo rendere omaggio all’incipit del Pinocchio di Collodi. La storia che andiamo a raccontare è forse meno fantasiosa, ma certamente non meno intricata, complessa e ricca di fascino. In effetti, la nostra storia comincia così: c’era una volta un Imperatore, anzi, addirittura due, e poi c’era una Principessa che divenne Imperatrice e, sì, a questo punto finalmente un Re fa davvero la sua comparsa; poi c’è un Ministro astuto e subdolo, come nelle Mille e Una Notte, e poi l’Imperatore non è più tale ma poi torna a esserlo e poi niente del tutto, e poi l’Imperatrice torna a essere Principessa e quindi, infine, Duchessa. E se una simile trama che annienta tutte le soap mai scritte non vi ha nemmeno incuriosito non sappiamo proprio come altro ridestarvi.
Quella di Maria Luisa d’Austria è una favola che, secondo noi, è stata raccontata troppo poco, finora, e con esiti un po’ altalenanti. Favola, perché si inserisce in un momento storico che, seppure piuttosto vicino al nostro (dopotutto, parliamo della intera prima metà dell’Ottocento), periodo in cui tutto quello che accade è ben documentato, gli eventi a cui ci è dato assistere sono spesso così titanici da assumere per forza un particolare alone di magia. Siamo all’indomani della Rivoluzione Francese, con gli ideali che da essa scaturiscono e che vanno diffondendosi in tutto il mondo; all’improvviso, sorge una mutazione genetica, un vero Uomo Nuovo, che ribalta il tavolo e ripristina un’idea di Impero che si pensava fosse ormai destinata a crollare sotto l’impatto della modernità. Con il potere della sua visione e la forza delle armi, Napoleone integra le idee moderne col vecchio concetto di governo, e quello che ne scaturisce spaventa tutti i suoi contemporanei. Nel frattempo, il mondo va avanti; oramai il genio è fuori dalla lampada, e di fronte alle pressioni sociali e culturali innescate tutto il vecchio regime, in tutti i Paesi d’Europa sino alle Americhe, viene messo in discussione e sottoposto a dura verifica. Nel bel mezzo di questa incredibile trasformazione, per pura casualità, si inserisce ad un certo punto la figura di Maria Luisa d’Austria, che è una donna in tutto e per tutto figlia del suo ambiente, e del suo tempo; e che potrebbe essere, come tutte, destinata ad una vita per molti versi predestinata: un matrimonio politico, un ruolo diplomatico retto dai vincoli coniugali, la creazione di una nuova linea di sangue tramite i figli, e poco altro; se non fosse che il suo tempo, come abbiamo appena detto... semplicemente non si sa più cosa sia.
Oltre a questo, lei è una figura perturbante in questo terribile gioco di pressioni: perché obbediente eppure ribelle, buona eppure egocentrica, volitiva benché debole. Lo spazio di manovra che le viene concesso, come si vedrà, sarà sempre estremamente limitato, e quindi le scelte andranno di conseguenza; scelte giuste, scelte sbagliate, in moltissimi casi scelte non sue, alle quali deve, giocoforza, adattarsi come meglio può e riesce. Per questo motivo le analisi storiche e psicologiche che finora abbiamo letto del personaggio ci sembra non le rendano piena giustizia nella sua figura di donna che, come anche gli altri protagonisti dell’epoca, è paurosamente sospesa tra una modernità in divenire, impossibile a prevedersi, e una tradizione per molti versi comoda e rassicurante, per altri soffocante, rigida, castrante. Per raccontare di lei abbiamo spesso dovuto raccontare del suo tempo e di altri protagonisti, per capire quali erano le forze che su di lei agivano; l’abbiamo seguita dai suoi primi passi attraverso i suoi amori, le sue scelte, le sue paure, e mano a mano che seguivamo questo suo percorso siamo arrivati a vedere le cose dal suo punto di vista. E tutto ci è parso un po’ più chiaro; i giudizi pro e contro sono caduti, antipatie e simpatie hanno ceduto il passo a una umana comprensione di lei e del suo romanzo. Sì, un romanzo: perché sono vicende che non mancheranno di trascinarvi, e speriamo di averle raccontate in modo che emozionino voi come hanno fatto con noi. Lungo la storia ci saranno due grandissime battaglie e tre grandi amori, tradimenti, intrighi, dispiaceri, e tanta, tanta cucina; perché se c’è un tratto che unisce tutti i diversi episodi della vita di Maria Luisa, ebbene, questo passa per la tavola: rispetto al cuore, lo stomaco è sempre stato un organo più facilmente comprensibile. Parleremo di come si mangiava nelle loro case all’epoca dei fatti, vi regaleremo qualche chicca storica che vi è sfuggita e vi forniremo non solo i nomi e i cognomi di quelli che cucinavano, ma anche le ricette che sfornavano e quante calorie cercavano di digerire.
Siete ancora tutti lì? Va bene; allora andiamo a raccontare la storia di Maria Luisa Ludovica Leopoldina Francesca Teresa Giuseppa Lucia d’Asburgo-Lorena, meglio nota, in terra nostra, e per sempre, come Maria Luigia, o La Duchessa.