Intorno al 2011, durante una visita alla Fattoria di Celle di Giuliano Gori, insieme a un gruppo di allievi dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze capitò infatti di incontrare Loris Cecchini, che proprio a quegli stessi allievi aveva tenuto – alcuni mesi prima – una bellissima lezione, raccontando con cristallina chiarezza le molte sfaccettature del suo operare: dalla prima progettazione al lungo studio dei materiali, per arrivare ai nodi principali della fase esecutiva. Cecchini era lì a Celle, quel giorno, per definire insieme a Gori un nuovo lavoro permanente, da installare nel parco: la scultura che avrebbe preso poi il nome di The Hand, The Creatures, The Singing Garden.
Fu forse proprio in occasione di questo rapido e casuale saluto che nacque l’idea di assegnare una tesi di laurea su Loris Cecchini.
[…] Biancalucia Maglione accolse la sfida con un impegno che da subito faceva ben sperare. […] Attraverso una scrupolosa ricerca bibliografica […], tramite l’esame delle fonti e lo studio diretto di un alto numero di opere, Maglione è riuscita efficacemente a inquadrare il lavoro dell’artista milanese, proponendo una scansione, che è insieme cronologica e tipologica, che non cristallizza rigidamente, ma che di contro rende fluida e vivace – sul piano storico e critico – la lettura del percorso di Cecchini…