Giampiero Cazzato e Marco Di Milla
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Prezzo Fiera 14,00
Prezzo fiera 14,00 Il mistero sulla morte del comandante Natale De Grazia

Nella notte tra il 12 e il 13 dicembre 1995, qualche giorno prima del suo trentanovesimo compleanno, il comandante della Guardia Costiera, Natale De Grazia, muore in circostanze che a distanza di quasi 25 anni non sono state ancora chiarite.

Stava andando con una autovettura di servizio a La Spezia per acquisire maggiori elementi in merito all’affondamento delle “navi a perdere”, quelle imbarcazioni cariche di rifiuti tossici fatte colare a picco dalla criminalità organizzata.

Sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria, all’altezza di Nocera, dopo aver sostato in un ristorante, il comandante muore.

“Morte improvvisa dell’adulto”, diranno i medici legali che firmano il referto.

Nel 2012, la Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti fa svolgere un nuovo esame autoptico, che dà un responso diverso.
Il malore che portò alla morte di De Grazia viene ricondotto a una causa tossica.

Primo capitolo

Dall'introduzione del Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare Sergio Costa

Il 13 dicembre 1995, qualche giorno prima del suo trentanovesimo compleanno, moriva il comandante Natale De Grazia.
La sua scomparsa è tra i misteri irrisolti della storia d’Italia degli ultimi decenni, come ebbe modo di osservare anche la Commissione d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti nella relazione del 2013 sulla sua morte.

Lo Stato ha il dovere di fare luce sulla fine sospetta di un eroe moderno, giustamente insignito nel 2004 dall’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi della medaglia d’oro alla memoria per aver saputo coniugare “la professionalità, l’esperienza e la competenza marinaresca con l’acume investigativo e le conoscenze giuridiche dell’Ufficiale di polizia giudiziaria”.

Il Paese non può lasciare che questo crimine non abbia verità e giustizia.
Proprio per questo ho impartito disposizioni alla nuova Direzione generale per il mare e le coste del ministero dell’Ambiente affinché sia subito disponibile un milione di euro per l’avvio immediato di ricerche sui fondali calabresi, coinvolgendo in queste attività il capo del Reparto ambientale marino, ammiraglio Aurelio Caligiore, e il direttore generale dell’Ispra, Alessandro Bratti, per pianificare una mirata campagna di ricerca delle navi dei veleni.
Inoltre, per onorare la memoria del comandante De Grazia e per il suo impareggiabile impegno come servitore dello Stato, ho voluto conferirgli la medaglia d’oro di benemerenza ambientale di prima classe. Dedicarsi alla tutela dell’ambiente come ha fatto lui deve essere un esempio soprattutto per chi ogni giorno contrasta gli ecoreati, grandi o piccoli che siano.

C’è ancora molto da fare sul fronte della legalità in campo ambientale, ma le sinergie tra le Procure italiane e le forze dell’ordine, l’attivismo delle associazioni ambientaliste e dei cittadini, la rinnovata sensibilità dello Stato e delle istituzioni nei confronti della tutela dell’ambiente fanno ben sperare per un futuro più rispettoso della natura, del territorio, della salute umana, dove il bieco profitto non ha il sopravvento e lo sviluppo è basato su un’ecologia integrale, attenta alla dignità delle persone.
Il lascito di De Grazia deve essere vivo nelle nostre azioni quotidiane. Solo così potremmo onorarne la memoria concretamente.

Specifiche

  • Pagine: 224
  • Anno Pubblicazione: 2020
  • Formato: 13 x 21
  • Isbn: 9788899332457
  • Prezzo copertina: 16,00

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