Il mondo è morto, dell’Era tecnologica non restano che macerie e l’ultima società umana è costretta a setacciare la Pangea a caccia di acqua, cibo, risposte.
I Superstiti della grande Rovina si muovono in Turbe, carovane Autosufficienti in perenne movimento e guidate dalla Dottrina: un elementare codice di condotta che impone loro di preservare la specie e le sue conoscenze. Con un solo divieto: non uccidere.
Giunta al cospetto di un colossale relitto dei Folli,
la turba di Marsh è messa di fronte a una scelta: continuare a muoversi, o affrontare un pericoloso percorso attraverso il passato della propria civiltà.
I. TURBA
Fino a quando la terra avesse croccato a quel modo sotto le piante dei loro piedi, accamparsi sarebbe stato del tutto inutile. In linea generale accamparsi era inutile, a meno che non si fosse incontrata un’altra turba: qualunque cosa la carovana potesse fare da ferma, era perfettamente in grado di farla anche in movimento.
Raccogliere radici, pestarle, ricavarne le pappe fibrose che costituivano la quasi interezza della dieta; bere la poca acqua che i rabdomanti intuivano trovarsi sotto la superficie del deserto; riprodursi, persino partorire: otto pesanti carri di legno, mossi da cigolanti enormi ruote, coperti alla meglio con intrecci di pelli e rami disposti in volte alte fino a due metri, erano un supporto ben più confortevole per ciascuna di queste attività rispetto alla crosta morta che eruttava rivoli di sabbia a ogni passo.
Solo due dei carri erano trainati dal bestiame: buoi grossi come colline e, per fortuna della turba, altrettanto mansueti. Un paio di volte al giorno venivano munti – essendo ermafroditi come molti dei mammiferi superstiti, per ragioni ignote a questa e forse a ogni altra turba – ma anche quel complicato procedimento avveniva in marcia, affidato alla stazza minuta dei bambini. Gli altri sei carri erano trainati dagli uomini, sei per ciascuno più due riserve: uomini forti e asciutti, vestiti dei pochi trofei di caccia che la marcia metteva sul loro cammino.
L’ultima selvaggina risaliva forse a trenta notti prima. E quella prima ancora? Tentare di ricordarlo era più doloroso che utile.