Civitella Messer Raimondo, come tanti comuni dell'entroterra abruzzese, si identifica con il proprio castello che dalla sommità del paese, oggi come un tempo, vigila sul territorio circostante. Dalle sue frazioni a nord e a sud, Colle San Leonardo e Piano Risorgimento, lo spettacolo che si offre all'osservatore è identico: una piramide all'apice di una collina che domina da una parte, la valle del Verde e dall'altra la valle dell'Aventino, con alle spalle la Majella e in fondo, lontanissimo, il Mare Adriatico. Un villaggio, insomma, caratterizzato da una grandiosa scenografia naturale; eppure, non è solo questo l'aspetto che ne indica l'unicità. Nel suo nome si nasconde infatti un'origine prestigiosa, risalente a un'epoca remota, che l'attuale amministrazione ha avuto il merito di indagare. Attraverso un approfondimento che, ripercorrendo le vicende umane e artistiche di un personaggio mossosi ai confini tra realtà e leggenda, quale Sordello da Goito, si è giunti a teorizzare un possibile legame tra le origini del luogo in quanto entità comunale e il celebre trovatore medievale, ampiamente elogiato da Dante nella Divina Commedia. I settecento anni dalla morte di Dante Alighieri, di cui l'Italia celebrerà la ricorrenza durante l'anno 2021, sono stati quindi un'occasione per dimostrare come la Grande Storia possa intrecciarsi con le mille piccole storie in cui noi italiani viviamo, senza spesso averne piena consapevolezza e, soprattutto, l'orgoglio.