Il volume intende tracciare una storia del lavoro femminile in Toscana, accompagnata da immagini, storiche e contemporanee, che insieme ai testi tratteggiano un affresco dell’ampio ventaglio di attività produttive svolte dalle donne nelle diverse fasi dello sviluppo del Paese e nei diversi contesti, storici e sociali.
Il primo saggio ricostruisce l’importanza del ruolo delle donne nella storia economica della regione; nelle campagne prima e poi anche nelle città, le donne hanno svolto una molteplicità di lavori tra loro diversi: da quelli nei campi a quelli dell’industria rurale e manifatturiera, cui si aggiungeva la cura della casa, dei figli, degli anziani.
Il secondo contributo fotografa invece la condizione lavorativa delle donne in Toscana ad oggi, dandoci segno del fatto che permane una posizione di debolezza che ha effetti rilevanti sull’autonomia economica delle donne.
L’ultima parte del volume è dedicata a “ritratti” di donne toscane che hanno lasciato un segno nei vari settori in cui hanno operato: scienza, politica, spettacolo, moda, cinema, giornalismo, impresa, sport, letteratura. Storie che confermano la determinazione delle donne nel raggiungere gli obiettivi preposti, facendo conoscere con questo loro impegno la Toscana nel mondo.
Un libro che vuole dunque dare il segno delle tante conquiste ottenute nel corso degli anni, attraverso lotte spesso dolorose, e al contempo indicarci che sono ancora molti i passi da compiere.
Alessandra Pescarolo è storica per formazione, ha diretto l’area Società dell’Istituto regionale per la programmazione economica della Toscana; è stata docente di Sociologia e storia del lavoro e di Sociologia e storia della famiglia presso l’Università di Firenze. Fra i suoi lavori: Storia sociale delle donne nell’Italia contemporanea, con A. Bravo, M. Pelaja, L. Scaraffia (Bari-Roma, Laterza, 2001); Di generazione in generazione. Le italiane dall’Unità a oggi, curato con M. T. Mori, A. Scattigno e S. Soldani (Roma, Viella, 2014) e Il lavoro delle donne nell’Italia contemporanea, Roma, Viella 2019. Socia fondatrice della Società italiana delle storiche, ha fatto parte della redazione della rivista «Genesis».
Anna Badino insegna Storia della famiglia e di genere all’Università degli Studi di Firenze e Storia delle migrazioni e delle politiche migratorie all’Università statale di Milano. È stata Eurias Fellow presso l’Institut d’etudes avancées d’Aix-Marseille (Imera), borsista Fernand Braudel presso l’Institut d’ethnologie méditerranéenne, européenne et comparative (Idemec, Université d’Aix- Marseille) e borsista della Edith Saurer Fonds di Vienna. Ha svolto attività di ricerca nelle Università di Torino, Firenze e del Piemonte Orientale. I suoi studi vertono sulle trasformazioni sociali del secondo dopoguerra in rapporto ai movimenti migratori degli anni Cinquanta e Sessanta. In particolare ha indagato gli intrecci tra la partecipazione delle donne al lavoro, i mutamenti nella famiglia e la mobilità sociale delle prime e delle seconde generazioni in emigrazione. È autrice di Tutte a casa? Donne tra migrazione e lavoro nella Torino degli anni Sessanta, Roma, Viella, 2008 e di Strade in salita. Figlie e figli dell’immigrazione meridionale al Nord, Roma, Carocci, 2012.
Natalia Faraoni è ricercatrice all’IRPET (Istituto Regionale Programmazione Economica della Toscana), dove si occupa principalmente di analisi del mercato del lavoro e delle imprese. Da qualche anno è curatrice dei Rapporti sulla Condizione economica e lavorativa delle donne.
Giuseppe Meucci è giornalista e ha scritto per «La Nazione» e «Il Corriere» della Sera». È autore di molti libri di divulgazione sulla storia e singoli aspetti del territorio pisano e toscano alcuni dei quali tradotti in inglese e in cinese.
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