L’imponente panorama degli impianti industriali ormai in parte abbandonati è la prima forte impressione che si ricava entrando a Piombino o anche solo lambendone la periferia alla volta dell’imbarco per l’Elba; ma questo è solo l’ultimo tassello di una storia iniziata quasi dieci secoli fa.
Piombino, il “cuore d’Italia” come la definì l’imperatore Carlo V, fu la capitale di un piccolo Stato in posizione strategica, al centro delle rotte principali, e con un territorio ricco di materie prime, dai minerali del ferro all’argento, dai marmi ai boschi, e poi il sale, la pesca e i prodotti agricoli.
I mercanti piombinesi viaggiavano nel Mediterraneo fino a Tunisi dove godevano degli stessi privilegi di genovesi, pisani e fiorentini.
La storia di Piombino tra XV e XVIII secolo è una storia di signori e principi, di corte e di arti, di guerre e complotti, di patti e tradimenti.
Questo libro non è un manuale, non racconta la Storia di Piombino in maniera analitica e completa, è piuttosto un percorso che si snoda attraverso alcune tappe di questa bellissima storia, attraverso le quali lasciarsi suggestionare dal fascino surreale delle lagune di Piombino e dalle feste in onore del dio egizio Osiride, dalla posa della prima pietra della città – porto, dalla creazione della Signoria di Gherardo Appiani e dall’impegno di una donna lungimirante come Elisa Bonaparte.
La storia di Piombino è la storia di un territorio ampio le cui interrelazioni sono state costanti e generatrici, è necessario allargare lo sguardo oltre gli stretti confini della città attuale, per superare i limiti culturali, che solo la conoscenza del passato ci permette di fare.