Il consumo eccessivo di carne oggi sta diventando un problema sempre più grave. Per l’uomo comporta problemi dovuti ad obesità, tumori, malattie cardiocircolatorie e di altro genere. Per gli animali significa indicibili sofferenze negli allevamenti intensivi e una morte spietata nei macelli. Per la natura, gravi conseguenze come l’abbattimento delle foreste pluviali, l’inquinamento delle acque e dei terreni e una catastrofe climatica che incombe sul pianeta Terra.
Dove si trovano le cause più profonde di questo atteggiamento di disprezzo verso gli animali e la Creazione? Perché in passato i vegetariani sono stati combattuti e definiti addirittura come “eretici”? E che cosa stabilisce oggi la dottrina della chiesa?
Chi ha provocato tutto questo? I cacciatori? I macellai? I capi dei grandi gruppi industriali? I consumatori avidi di carne? Oppure tutti insieme? Chi fa un esame più approfondito scoprirà qual è la professione che da secoli ha posto la pietra miliare che è alla base del disprezzo della vita – e questa tradizione continua fino ad oggi: si tratta della casta sacerdotale.
In passato i sacerdoti uccidevano gli animali con le proprie mani – tenendone una parte per sé. Oggi elargiscono ancora la loro benedizione a tutto ciò che viene inflitto agli animali, per quanto crudele possa essere. E minacciano con la “dannazione eterna” tutti coloro che non sono d’accordo con quello che avviene.
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