Di tutti gli aspetti, di tutte le facce che d'Annunzio ci ha lasciate di sé, quella che mi affascina di più e mi pare la più vera, ora che sono giunto al poco giorno e al gran cerchio d'ombra della stagione e della vita e cerco nella letteratura solamente le cose che mi si addicono: quella che mi affascina di più, dicevo, è la faccia dell'uomo che si sofferma, si incanta e si tormenta a ricordare, a rimemorare.
Perciò, in questi luoghi della mia vita che si chiamano Toscana e Valdarno a ridosso del Montalbano sono andato a cercare, in certi testi che conservo nella mente e nell'anima da più di cinquant'anni, le tracce che, proprio qui, d'Annunzio cicognino del gran Collegio di Prato lasciò dei suoi primi approcci alla vita...