Il libro nasce da un'attenta selezione di mappe e carte geografiche d’Abruzzo passate sotto i torchi delle stamperie europee tra il XVI e il XVIII secolo, per un totale di circa settanta testimonianze, provenienti dalle ricche collezione di Ezio Mattiocco e Maurizio Pace.
Nella parte introduttiva al volume con prefazione di Franco Farinelli, si ripercorre l'origine e lo sviluppo della cartografia attraverso i secoli con approfondimento sulle mappe e le carte generali e abruzzesi. In particolare la ricca selezione dei materiali presenti nell'apparato iconografico propone schede sugli esemplari che raffigurano per intero o in gran parte l’Abruzzo con il coronimo presente o meno nel titolo: Abruzzo et terra di Lavoro; quindi le carte storiche con l’indicazione delle popolazioni che agli albori della civiltà l’abitarono stabilmente; poi le mappe raffiguranti circoscrizioni ecclesiastiche come ad esempio: Dioecesis Marsorum, Tabula topographica Provinciae S. Bernardini, ed infine lembi più o meno estesi del contesto abruzzese variamente denominati Ichnographia del Piano Cinque Miglia oppure Stato e denominazione presente del Tenimento e de’ confini del Castello di S. Benedetto e similari”.