L’India non è la Svizzera…il paese della cioccolata. E’ un girone dantesco che neanche Alighieri sarebbe in grado di descrivere appropriatamente. Chi viene dovrebbe lasciare nel suo paese l’arroganza che contraddistingue gli occidentali e portare condiscendenza, una elevata stima per il prossimo, soprattutto per gli umili a cui elargire sorrisi per riceverne duplicati.
Per chi viene in India la prima volta, a seconda del luogo di arrivo, seguiranno più o meno ore di sconcerto e di disorientamento. Chi avrà la volontà di conoscere e di adattarsi, avrà anche modo di comporre presto un quadro generale che, sebbene nelle linee approssimative, sarà sufficiente per rendersi conto di essere giunti in un Paese fantastico, dalle mille sovrapposizioni di storie e culture, dai risvolti e contraddizioni che lo rendono intrigante e seducente.
Sarebbe utile tuttavia tenere presente che, ovunque si andrà, nelle strade come nei luoghi di culto o nei bazar, un miliardo e 300 milioni di persone saranno intorno a noi. Tutta quell’umanità si percepirà sulla pelle, incrociandone gli sguardi.
Sarebbe utile tenere presente anche che, sin dalle origini fino a qualche decennio fa, l’India è stata soggetta a scorribande e conquiste da parte di domini stranieri e, se i Grandi Moghul hanno lasciato di bello il Taj Mahal (e tanto ancora), altri conquistatori hanno preso molto e lasciato poco, come gli ultimi, gli Inglesi, la guida stradale a sinistra e poco più. L’indigenza che si può osservare ne è anche la conseguenza…
Il testo, imprescindibile dalle numerose immagini di cui è dotato, è ricco di descrizioni accurate, approfondimenti storici, informazioni sulle tradizioni e sulle religioni locali che faranno conoscere il carattere, le abitudini e la mentalità dei diversi gruppi etnici che popolano questa parte affascinante dell’India.