Cattiva è un’opera al femminile. Scritta da una donna per le donne. Racchiude, ma non ingabbia, voci di donne che hanno provato sulla propria pelle anche tutte quelle sensazioni negative che annullano il potere dei sentimenti veri e autentici. Le emozioni emergono, vengono riportate alla luce e si delineano come foto istantanee che fissano quei momenti che identificano uno stato d’animo provato o un’immagine già vista in cui riconoscersi. Non solo versi, ma attimi di vita vissuta che potranno permettere anche agli uomini che le amano di comprenderle e di amarle più profondamente.
“Non esistono amori sbagliati, amori criminali, amori folli. L’amore si nutre di altri aggettivi. O di nessuno. L’amore si basta, si definisce. Non piange, non lacera, non strappa. Soprattutto non rende le donne nemiche di se stesse.” (Laura Costantini)
Elisabetta Vallecoccia ha frequentato la facoltà di Lettere Moderne a Roma e per diversi anni si è occupata prima di pianificazione pubblicitaria, poi di relazioni esterne e comunicazione di impresa, lavorando tra Roma e Milano.
Da sempre appassionata di arte contemporanea, a Londra segue un corso alla Central Saint Martin dove inizia il suo percorso di studio e ricerca di artista polimaterico che tuttora prosegue frequentando l’Accademia di Belle Arti di Roma. Nelle sue opere affronta principalmente il tema della violenza di genere: mescola colori e parole, fotogrammi di vecchie pellicole e immagini d’epoca in un sogno che fa affiorare la realtà e la relativa presa di coscienza scomponendo e ricomponendo quello che è stato in un’operazione di scrittura, di poetica, di nuove immagini.
Cattiva diventa quindi il suo esordio in questa fase di maturità artistica che coniuga più forme d’arte e che debutta in questa raccolta di poesie.