La relazione tra le persone, il dialogo tra i cittadini e le istituzioni, le reti di servizi per garantire sicurezza, efficienza, efficacia in ambito sociale sono presupposti determinanti per la dialogicità interna di ogni cultura di cui è necessario riconoscere opportunità, limiti e vincoli, regole da mettere alla prova nella quotidianità del vivere, consapevoli che conflitti e squilibri sono fisiologici e che possono essere drecifrati e superati solo con prospettive metaculturali che mettano a fuoco ragioni e comportamenti diversi nelle varie situazioni. C’è necessità di interagire, ma ad alcune condizioni. Ciascuno è chiamato a prendere decisioni contestuali, con senso di responsabilità, rispetto delle regole e comportamenti conseguenti.
L’attuale massiccia compresenza di culture di più etnie su territori autoctoni disorienta, provoca, spaventa, destabilizza l’identità dei singoli e delle istituzioni. Ci si interroga su quali principi possano reggersi le comunità interculturali.
La questione non nasce ora. Intercultura: cultura e inter sono due termini in stretta connessione da sempre perché la cultura è intercultura anche all’interno di una cultura codificata e percepita come omogenea.
Questa assunzione di principio se applicata al sistema scolastico sottintende un approccio educativo non omologante, scelta di modelli diversi di organizzazione scolatsica, metodologie di comunicazione adattiva, ascolto partecipe, modalità facilitanti di riconosvcimento reciproco fra persone, portatrici di cultura, di saperi e consuetudini differenti.
Riconoscere le differenze nel rispetto della diversità è un problema di apprendimento per tutti. Pensare che la questione iniziale fondamentale sia l’apprendimento della lingua è fuorviante, soprattutto se si imposta un’azione di insegnamento su basi prettamente funzionali, con il ricorso quasi esclusivo a batterie di schede predisposte.
Determinante è promuovere la comprensione attraverso la comunicazione anche non verbal e e impostare l’apprendimento della lingua (materna, L2, lingua straniera) per tutti, autoctoni e non, su rigorose basi di grammatica, derivabili dal testo e riconducibili alla produzione di testualità e testi.
Amalia Murcio Maghei, docente in quiescenza, ha insegnato per molti anni nella scuola primaria, con contemporaneo incarico di insegnamento di Pedagogia in una scuola superiore. Ha promosso, con ruolo di coordinamento, sperimentazioni didattiche, elaborazione di curricoli integrati per vari ordini di scuola, innovativi modelli di organizzazione scolastica e di valutazione degli apprendimenti. Campi privilegiati di ricerca: organizzazione didattica, processi di comunicazione, didattica della/e lingua/e, valutazione degli apprendimenti.
Primo capitoloLe trasformazioni produttive, sociali, economiche, politiche, ambientali, che in modo rapido e complesso si sono succedute e si succedono ogni giorno a livello mondiale provocano effetti sui sistemi geopolitici e ambientali di tutto il pianeta e ricadono sui singoli soggetti che, nel disorientamento generale e personale, cercano di darsi rispo- ste e di costruirsi percorsi alternativi di lavoro, di strutture sociali, di relazioni e di ruoli intersoggettivi.
Educazione interculturale: parola desiderabile, ma anche ambigua, con aspettative e interpretazioni diverse, per lo più espressione di rivisitazione culturale in relazione ai fenomeni migratori che sicuramente impongono urgenti scelte politiche e nuove strategie organizzative anche nel sistema scuola.
Abbiamo cercato di essere osservatori del mutare delle situazioni, a partire dal quotidiano e di assumere il concetto di intercultura come concetto base di ogni cultura e di ogni sistema educativo, indipendentemente dalla presenza o meno, massiccia o sporadica, di ‘stranieri’ nei vari territori e nelle diverse istituzioni. È nostra convinzione che la discontinuità come possibile ‘conflitto’ tra aspettative, valori, consuetudini divergenti sia da sempre presente in ogni cultura come dato strutturale fondativo e che proprio la consapevolezza delle distanze culturali tra i soggetti promuova l’impegno e lo sforzo di comprensione reciproca, sempre che si voglia vivere in armonia.
Gli eventi attuali spaventano, destabilizzano, confondono idee e aspettative, quasi negano la possibilità di un giudizio interpretativo. Rimane lo sconcerto, lo spaesamento, lo sconvolgimento di tutti noi e nello stesso tempo la voglia di opporci, di rivendicare libertà e tradizioni, patrimoni di civiltà e di storia. Capiamo di avere un retaggio di valori da difendere, ma percepiamo la fragilità delle forze in campo e ci lasciamo soffocare dall’inazione di fronte ai tanti eventi contraddittori del quotidiano, temendo insuccessi e ritorsioni.
Stiamo perdendo autorevolezza nei confronti dei giovani e viene a mancare il coraggio di affrontare con loro il degrado di comportamenti e di orientamenti.
Non abbiamo voluto disquisire sulla saggistica relativa a questo tema. Semplicemente abbiamo cercato di mettere a fuoco alcune idee che possono accompagnare il percorso formativo di ciascuno in questo campo e di vedere se l’equipaggiamento di scelte personali potesse adattarsi anche a chi si occupa nello specifico di educazione, gli insegnanti, consapevoli delle difficoltà e della complessità del loro lavoro nei servizi educativi e nei vari gradi dell’istituzione scolastica. Abbiamo preso in considerazione l’insegnamento/apprendimento di L2 italiano a partire da approcci teorici e metodologici che riteniamo indispensabili ed efficaci per l’apprendimento di ogni lingua, da quella materna a una lingua straniera.
Abbiamo privilegiato un approccio comunicativo, con il rimando alle opere di alcuni autori che, seppure datate, sono state pietre miliari per il passato e lo sono ancora oggi per la chiarezza e la rigorosità delle loro proposte.
La realizzazione auspicata di una “buona scuola” dovrà dare fisionomia visibile agli ‘invisibili’ e armonizzare ritmi di passi diversi. Riteniamo che sia sempre stato così. Oggi la questione è solo più palese e ci interpella con rinnovata urgenza.
Abbiamo posto in Appendice, sui temi che riteniamo rilevanti, alcuni contributi, a guisa di schede tematiche, con dati informativi e riflessioni in merito derivate dagli studi di esperti di settore.
Dedichiamo questo lavoro agli insegnanti, agli studenti e a chi si occupa di formazione, non solo in campo educativo, sperando che possa essere di qualche utilità.