La traduzione, ampiamente introdotta e debitamente annotata, dei Prolegomena o, più precisamente, de Le definizioni e divisioni della filosofia (Sahmank‘ ew tramatut‘iwnk‘ imastasirut‘ean) del filosofo medievale armeno Dawit‘, Davide, soprannominato Anyałt‘, l’Invincibile, che ora si propone al pubblico interessato, italiano ed europeo, per opera di Benedetta Contin, oltre ad essere il frutto di un lavoro pluriennale e meticoloso è chiamata a segnare una tappa nell’ambito degli studi armenistici europei in genere e del corpus davidicum in particolare.
Nel saggio che fa da corollario alla traduzione de Le definizioni e Divisioni della filosofia dell’autore si propone di sviluppare i temi riguardanti la personalità e la produzione di Davide e la ricezione dei suoi trattati in ambito armeno nonché di presentare lo status quo delle principali questioni correlate.
Nelle fonti armene, Davide compare come colui che ha introdotto presso i suoi connazionali il sapere filosofico e gli strumenti linguistici e concettuali adeguati alla comprensione delle scienze, il cui studio era assai sviluppato e vivace nelle accademie e scuole del bacino mediterraneo nei primi secoli dell’era cristiana.