“Dani Tazzioli scrive per ardire, per tradire, per tradurre. Lei abbagliata dalla “parola scritta/ perché sa resistere nel vuoto” qui scava in poesia, tocca la poesia. Quella poesia, non va dimenticato, che tanto spazio concede senza timore al vuoto della pagina. E che col vuoto gioca per sottrazione”.
(Dalla prefazione di E. Rentocchini)