“Quando governi con la paura, la risata è il suono più terrificante del mondo.”
(Jerry Lewis)
Nel 2007 è uscito un libro di raccolta delle vignette più significative dei miei primi vent’anni di pubblicazione dal titolo accattivante di “Senza battute d’arresto” edito da Localport dell’amico editore Mario Ciofalo.
Ora, dopo 33 anni (la cifra porta inevitabilmente a fare gli scongiuri) eccomi di nuovo presente in un libro che nasce dall’esigenza di porre fine all’autoisolamento che mi ero imposto sette anni fa.
Un isolamento dovuto ad inedia creativa, a mancate risposte editoriali e ad una sorta di pandemia che aveva investito il panorama dell’informazione su carta stampata, quella dovuta al taglio dei finanziamenti all’editoria e ai primi vagiti del nascituro mostro a due teste, quel Giano bifronte che rispecchiava le pulsioni populiste e sovraniste dell’italico popolo.
“Divieto di sosta” edito da Atene del Canavese, pone fine all’isolamento e al confino, aprendo uno spiraglio in quella torre d’avorio costruita a mia difesa.
Sì, perché se per me l’arte assumesse caratteristiche di utilità sociale, mai potrei continuare a farne parte e dovrei rifuggirne nuovamente per lidi più leggeri e disimpegnati.
La satira per me è questo: libertà d’azione e disincanto totale.
In questo libro troverete tutto questo e se per voi fosse fondamentale leggervi anche dell’impegno e della profondità di pensiero, sappiate che ogni riferimento è totalmente casuale e privo di fondamento.
Buon disimpegno.