A più di trent’anni dal Vocabolario del dialetto vittoriese di Giovanni Consolino, Salvatore Bucchieri ha pensato erealizzato nell’arco di svariati anni di studio, ricerche, lavoro, impegno e passione a un aggiornamento doveroso delnostro dialetto.
Come ogni lingua, infatti, anche il nostro dialetto risente dei mutamenti lessicali dovuti all’evolversi della società e della tecnologia; alla scolarizzazione di massa che ha portato come principale conseguenza l’uso sempre meno vivo del dialetto vittoriese in senso stretto tra le nuove generazioni.
Questa, dunque, la missione di Bucchieri e del suo Dizionario: salvaguardare il patrimonio linguistico della città di Vittoria e allo stesso tempo attualizzarlo, per i più grandi, ma soprattutto per i più giovani.
A conferma di queste intenzioni menzioniamo le scelte dell’autore, del tutto condivise, di affiancare ai termini ormai desueti (es. nfriviatu, con la febbre; nfurrari, foderare; scaramintina, civettuola; muca, muffa; lierna; scusa) l’inserimento di prestiti inglesi e italiani oggi entrati definitivamente nella nostra quotidianità (es. compiuter,aspirapolviri, euru/eviru, ecc.); infine, l’inserimento di espressioni cristallizzate e fraseologiche del nostro dialetto per ogni lemma che ne sia oggetto (es. sugnu appuiato nta sta cantunera, rimmi cu sugnu e num mi riri cu era; cuntariquantu ô rui i coppi quannu a bbriscula è a spata), testimoni di una tradizione linguistica che affonda le sue radici nei secoli, che sono sentite ancora oggi da tutti i dialettofoni vittoriesi, giovani e meno giovani, grandi e piccoli, come distintivo essenziale del nostro dialetto; come elemento vivo e vivacizzante dei discorsi quotidiani; come depositarie della nostra vita locale e, infine, come nodo di raccordo tra quel passato lontano e il presente.