La storia del prete famoso per aver combattuto la droga e salvato molti giovani, fondatore della Comunità Terapeutica "L'Angolo" a Modena alla fine degli anni 70.
Don Gian Carlo Suffritti scompare il 12 aprile 2020 (nel primo tempo di Covid) nel giorno di Pasqua.
Prefazione
Affido alla penna che scorre veloce e fissa sui fogli i ricordi di mia sorella Milena, il suo incontro avvenuto nel 1973 con Don Giancarlo... alle idee, agli ideali in comune, all’entusiasmo di una vita vissuta e dedicata al recupero di tanti ragazzi in difficoltà, in un sodalizio così forte e profondo, durato fino alla Santa Pasqua del 2020, quando da tempo, Don Giancarlo, bisbigliando, la chiamava “mamma”...
Entrambi di carattere forte e determinato hanno realizzato un progetto benedetto da Dio, sostenuto da tante persone buone, fondando e portando avanti la prima comunità a Modena di recupero per ragazzi tossicodipendenti: “L’Angolo”!
Don Giancarlo, impulsivo e indomito, raggiungeva il suo scopo, spianando ostacoli che potevano sembrare insormontabili! E’ un impegno arduo riuscire a cogliere e a raccontare la vita di un sacerdote dalla personalità così forte che guardava avanti a sé, e col motto di Don Orione, “Ave Maria e avanti!”, si caricava di energia positiva e trascinava tutti con sé.
Personalmente l’ho conosciuto nel 1970, anno in cui mi sono sposata.
Avrei desiderato che il parroco del mio quartiere, Sant’ Antonio in Cittadella,venisse a benedire casa, prima di entrarvi con la famiglia che stava creandosi.
Ma Padre Bianconi non aveva tempo... Allora mi rivolsi a Don Mauro, parroco di San Faustino, la nuova zona dove saremmo venuti ad abitare. Don Mauro, estremamente gentile, prese la sua agenda e cominciò a sfogliarla: si andava avanti...
Un po’ mortificata, lo ringraziai ugualmente e gli dissi che avrei cercato diversamente.
Scendendo le scale, mi imbattei in un giovane prete che saliva veloce le scale della canonica e mi chiese se avevo bisogno. Appena gli dissi per cosa ero venuta, immediatamente mi rispose: “Vengo io stasera!”.
Non ci eravamo nemmeno presentati: era Don Giancarlo!
Era arrivato da poco a San Faustino e... non uscì più dalla nostra famiglia. Tutti gli dobbiamo qualcosa.
Quaggiù ha lasciato un vuoto grande come un cratere... ci consola saperlo accanto a Maria, invocata e amata sempre! Finalmente vicino al Signore, suo sostegno soprattutto negli ultimi anni di malattia, quando l’afasia che lo aveva colpito, insieme alla demenza vascolare, non gli permetteva di parlare... Leggevi tutto nei suoi occhi.