I ragazzi delle scuole immaginano un mondo
in cui l’incontro con il diverso è una ricchezza
Tolleranza, pluralismo, diversità sono tre concetti alla base della civiltà occidentale. Una cultura costruita su tali fondamenta dovrebbe promuovere la convivenza di stili di vita differenti, la pluralità delle opinioni, la ricchezza dei modelli di civiltà, dovrebbe incoraggiare la diversità, il confronto, la riflessione. È la riflessione da cui ha origine il concorso Scriviamoci 2019 promosso dal Centro per il libro e la lettura del Ministero dei beni e delle attività culturali (V edizione). I ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado di tutta Italia hanno inviato i loro racconti e i migliori sono stati selezionati e inseriti nell’antologia.
Scriviamoci 2019, oltre che dal Centro per il libro e la lettura, è promosso dall’Atlante digitale del Novecento letterario, in collaborazione con il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e con il Ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca.
I CURATORI
Carlo Albarello, a lungo insegnante di lettere al liceo classico Virgilio di Roma, lavora oggi al Cepell, Centro per il libro e la lettura. Ha ideato e coordinato l’attività dell’Atlante digitale del Novecento letterario (anovecento.net), ed è membro dell’Associazione degli italianisti. Scrive su «Huffington post» e collabora con l’università di Roma La Sapienza, dove tiene seminari sui rapporti tra letteratura, architettura e psicoanalisi. Per Città Nuova, insieme a Paolo Di Paolo, ha scritto C’erano anche ieri i giovani di oggi (2018).
Assunta di Febo, dal 1978 nella pubblica amministrazione, ha lavorato nell’ambito della didattica in diversi settori. Attualmente è responsabile dei progetti di promozione della lettura dedicati al mondo della scuola dal Centro per il libro e la lettura. Con C. Albarello ha curato Noi e gli altri (2018)