L’umanità potenziale insita nei contesti familiari, sociali e relazionali si dispiega come risorsa di cure, ma anche come opportunità di cambiamento e di mobilitazione delle nostre premesse culturali.
Dal 1978 la riforma psichiatrica proclama per legge che i manicomi devono essere abbattuti e che è possibile assistere le persone con disturbi psichici con sistemi diversi dalla contenzione e dalla segregazione. La scommessa, da allora, è quella di trovare diversi interventi di assistenza e di cura, improntati all’accoglienza e all’inclusione. Spicca, tra questi, l’inserimento in famiglie disponibili all’affidamento. In questa prospettiva si muove lo Iesa, (Inserimento eterofamiliare supportato di adulti sofferenti di disturbi psichici).
Di tutto questo parla il libro. Che riporta certo l’analisi e la storia di questa esperienza, ma che ad essa affianca la narrazione. Parte del volume infatti è composta da venti racconti sul tema dell’accoglienza eterofamiliare. I brani scelti, è importante segnalarlo, sono stati selezionati tra centotrenta scritti che hanno partecipato al concorso organizzato dal Servizio Iesa dell’Asl TO3 in collaborazione con la Scuola Holden di Torino: Accogliere biografie sospese.