Quello che sosteniamo noi è che la crescita oggi non è più possibile, non è più auspicabile. Il nostro pianeta non può sopportare altra crescita. Abbiamo compromesso tutto: l’aria, l’acqua, la terra.
Siamo alla chiusura di un ciclo. La società dei consumi di massa, fondata sull’illusione dell’esistenza di risorse illimitate e della crescita senza fine, è in crisi ovunque, mentre il sistema economico prosegue la sua corsa sul binario morto dello sviluppo a tutti i costi. Occorre tirare il freno d’emergenza. Ma cosa ci attende a fine corsa? Il dilagare della miseria per mancanza di garanzie sociali, della concorrenza spietata, della guerra tra (e contro) i poveri? Oppure un nuovo modello di vita all’insegna di una decrescita e di una “frugalità” vissute come scelta e non come condanna? Tra squarci di barbarie e segnali di rinnovamento siamo davanti a un bivio storico di fronte al quale è urgente fermarsi a riflettere e cercare di comprendere.