L’ultimo libro di Renato Borsoni (1926-2017), pubblicato dalla Fondazione del Teatro Grande di Brescia di cui Borsoni fu vicepresidente, è una galleria di ritratti che non si dimenticano. Con una scrittura cesellata e un tono divertito, a volte lievemente malinconico, il fondatore ed ex direttore del Centro teatrale bresciano – e, successivamente, del Teatro Stabile della Regione Toscana – convoca sulla scena della memoria registi e organizzatori, attori, compositori, scenografi: la “gente” con cui ha condiviso “un irripetibile vissuto di palcoscenico”, destinato a lasciare un segno nella storia del teatro italiano.