Megan e i suoi amici undicenni giungono al Campus “Kidland”, dove trascorreranno due settimane da “adulti”.
A Kidland i ragazzi di 11-12 anni avranno una casa, un lavoro e, grazie ad una speciale macchina brevettata dalla direttrice del Campus, animare bambolotti e trasformarli in veri bambini. Insomma una vacanza “perfetta” senza genitori, fino a quando una mattina viene comunicata loro la terribile notizia: la direttrice del campus è morta.
Tutto lascia pensare a un malore, ma a Megan, ragazzina dall’acuto intuito investigativo, quella morte non è chiara.
Inizia così per Megan e i suoi amici una pericolosa avventura, dove il rischio e il mistero si intrecciano, portandoli ad aprire un “vaso di Pandora” più grande di loro.
Primo capitoloChiuditi maledetta valigia!! – esclamai saltando sulla mia nuova valigia con il profilo di New-York.
Come al solito ero in ritardo. Guardai velocemente la mia corporatura esile allo specchio e mi strofinai gli occhi scuri impastati di sonno.
Afferrai la spazzola da uno dei caotici cassetti della scrivania e cercai di pettinare i miei capelli mossi e castani, che come al solito non volevano saperne di stare a posto.
Erano le 8.00 e mi stavo preparando per andare a “Kidland”, un bellissimo luogo sperduto nel parco di Primrose Hill in collina, a 20 minuti circa da Londra. “Kidland” è un soggiorno di due settimane in cui i ragazzi della mia età (11 – 12 anni), rigorosamente senza genitori, possono vivere come degli adulti, quindi avere una casa, un lavoro e, grazie ad una speciale macchina brevettata dalla direttrice del luogo, animare bambolotti.
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