Il testo propone un particolare «decalogo», che l’autrice ha costruito commentando le vicende di alcuni grandi anziani della Sacra Scrittura, mostrati nell’interezza della loro umanità. In un periodo della vita così delicato, addita l'esempio di coloro che, da Noè a Paolo, di fronte ad una esistenza apparentemente già scritta, seppero imprimervi una nuova fecondità. Ognuno dei personaggi analizzati nasconde, infatti, un volto e una storia ai quali è possibile attingere suggerimenti su come affrontare le prove della vita pratica.
Il «decalogo» è consegnato agli anziani che desiderano continuare ad essere «istruiti» da Dio; è consegnato ai giovani perché anche dalle esperienze di coloro che vantano una «giovinezza accumulata» possano trarre ispirazione per costruirsi e costruire.