Un diario della pandemia
…Il futuro china la testa, nel crepuscolo dei colori il Male oscuro ci colpisce. Dovevamo amare di più, vivere l’armonia delle stagioni…
Giacinto Monari, modenese, laureato in chimica, negli ultimi anni si è dedicato alla scrittura di opere teatrali e romanzi. Alla prima esperienza del romanzo Al netto di Tara insieme all’amico Gigi Taddei, sono seguiti gialli Giustizia Poetica e Ad impossibilia nemo tenetur romanzi incentrati sulla figura del commissario Bosco, un poliziotto che conduce le sue indagini sempre al limite della legalità. Nelle sue parole e nelle sue azioni si possono ritrovare molte tristi considerazioni sulla condizione umana. Una luce in fondo al tunnel però lo sostiene nel peggio e nel dubbio mantenendo in lui la speranza che, pur navigando fra mille difficoltà, si possa approdare a una vera giustizia. Nel 2015 ha pubblicato L’orizzonte degli eventi, un romanzo irridente e anticonformista che prende di petto il rapporto uomo- natura e quello, mai risolto, fra il lasciarsi vivere e vivere intensamente la vita. In questo testo, l’autore ha anticipato alcuni eventi accaduti ai nostri giorni, eventi testimoniati nel suo ultimo lavoro: “ I giorni del male” un diario scritto nel periodo iniziale della pandemia e che purtroppo è ritornato attuale. I giorni del male è una testimonianza, in precario equilibrio fra paura, disperazione e speranza, della condizione umana privata del più elementare dei suoi diritti: la libertà.
Primo capitoloAffinché l’autore vi assista in questa “Via Crucis”
Cari amici e simpatici lettori, mi corre l’obbligo seguire il buon utilizzo di una premessa così come è in uso ogni qual volta si indirizza uno scritto all’attenzione del lettore.
Dico questo perché, nel mio caso, la forma classica si sarebbe potuta evitare trattandosi di una sorta di diario o di zibaldone e, pertanto, mutevole di ogni regola catalogabile nella collocazione letteraria.
Due parole, comunque, dovevano pur essere dette per evitare al lettore il rischio di disperdere l’attenzione dal tema che, nel caso specifico, vista la genericità dell’argomento, è un susseguirsi di emozioni, spesso drammatiche, in cui l’autore di fronte al male sente disperdere le collaudate certezze in una serie di insicurezze inattese e il più delle volte incomprensibili.
L’aspetto interiore dell’uomo di fronte agli eventi tragici costituisce il vero dramma inesplorato dell’essere umano.
Mi sto facendo prendere la mano dalla penna, cosa che voglio evitare proprio ora che state accingendovi alla lettura, pertanto chiudo qui pregandovi di farci conoscere il vostro pensiero.
Desidero ringraziare Gigi Taddei che aveva iniziato con me questo “diario”. Di lui riporto due pregevoli racconti. Ringrazio inoltre Toni per il contributo informatico.