Conventi e committenza feudale in Avola nel Cinquecento. Il testo indaga genesi e fondazione del primo convento francescano ‒ dei Minori Osservanti e sotto titolo di Santa Maria di Gesù ‒ al quale fecero seguito il monastero delle Benedettine e il convento dei Cappuccini; in parallelo l’autrice evidenzia il ruolo dei feudatari, gli Aragona, poi Aragona Tagliavia e Pignatelli Aragona Cortés, dal 1361 baroni e dal 1530 marchesi della Terra Abolae. Costoro, personaggi di rilievo nel governo di Sicilia e nell’apparato diplomatico spagnolo, manifestano, anche al femminile, il pensiero e le istanze rinascimentali. Le loro vicende – studiate nelle “carte” dell’Archivio Pignatelli di Napoli – si riflettono nel tessuto socio economico dell’antica Avola, con la produzione della canna da zucchero e l’arrivo di pregevoli opere d’arte. La città, distrutta dal terremoto del 1693, venne progettata in altro sito con pianta esagonale da Angelo Italia, l’architetto di Casa Professa appositamente inviato da Palermo dai Pignatelli Aragona Cortés. Della ricostruzione nel nuovo spazio urbano, la ricerca archivistica, in considerazione del cinquecentesimo anniversario della fondazione del Convento degli Osservanti (1509-2009), ne ha definito l’iter storico e artistico, completandolo con lo studio dei lavori di consolidamento e restauro che hanno interessato la chiesa e la cripta di Santa Maria di Gesù all’inizio del XXI secolo.