Un libro per raccogliere storie, tradizioni, ricette legate al passato e al territorio di Monzuno. Le veglie nelle stalle, gli antichi giochi, le credenze popolari, i piatti preparati con i prodotti del territorio: castagne, funghi, erbe selvatiche.
Sapori e odori lontani. Gli anni passano e un giorno ci coglie la nostalgia di un sapore, di un odore, ci ricordiamo di un cibo che ci aveva resi felici nella nostra infanzia, ma non riusciamo più a ricordarci come si preparava e nessuno è più in grado di insegnarcelo.
Un viaggio fra ricordi e memoria in un territorio aspro e dolce dell’Appennino Bolognese per non disperdere le nostre radici.
INTRODUZIONE
Monzuno è una terra feconda dal punto di vista artistico e culturale. Pittori, fotografi, studiosi del territorio, musicisti. Una volta conversando con il pittore Mario Nanni ci siamo chiesti come mai in questo territorio ci sia una così alta concentrazioni di cultori dell’arte e della cultura. Non ci siamo potuti dare una risposta. Forse, Venere e Adone, nomi delle due principali montagne del territorio, ma anche Dei di un tempo che fu, guardano con benevolenza al loro territorio e alle vicende umane che vi si svolgono. Nel comune sono nate svariate associazioni che animano le estati con le tante iniziative messe in campo dai volontari di cui sono formate. Sono stati scritti, fin dagli anni Settanta del Novecento, diversi volumi sulla storia, le tradizioni, la vita delle persone che ci permettono, ora, di avere materiale su cui poter raccontare la vita di tempi che a noi sembrano lontanissimi, ma che, se ci pensiamo, risalgono a non più di un secolo fa.
Con il progetto della Mappa di Comunità abbiamo potuto fermare per un attimo il tempo. Abbiamo cercato di realizzare una fotografia di un momento, del nostro territorio, nella storia dell’uomo che può essere utile a tutti quelli che vogliono scoprire qualcosa dei propri paesi e dei nostri “antenati”, ma potrà essere utile anche a chi verrà dopo di noi. La Mappa di comunità è inoltre un progetto “vivo”, che non è statico, perché ogni comunità cambia ed evolve e magari fra una decina d’anni potrà essere diversa da quella che abbiamo realizzato noi.
Infine, un accenno al cibo. Inserire in un libro che parla di ricordi una sezione sul cibo è molto importante per il fatto che il cibo ha sempre accompagnato la storia dell’uomo. Mangiamo alimenti senza pensare alle loro origini; per esempio le castagne, anche se le riteniamo autoctone, provengono in realtà dall’Asia Minore, e il mais è giunto a noi grazie ai viaggi di Cristoforo Colombo in America. Tanti scritti raccontano dei “rapporti” dell’uomo con il cibo. Una volta il cibo significava sopravvivenza, sussistenza. I grandi pranzi destinati solo alle grandi occasioni. Le giornate, invece, erano interrotte dai pasti; pasti di comunità. La famiglia si raccoglieva intorno al tavolo per dividere quel poco che c’era. Una volta il cibo era veramente a chilometro zero!!!
Oggi le nostre tavole sono addobbate da tante varietà di frutta, verdura e altri alimenti provenienti dalle parti più diverse del mondo. In ogni stagione troviamo la frutta che più desideriamo. Ma i nostri pasti sono diventati veloci, raramente ci sediamo a tavola. O se lo facciamo abbiamo poco tempo. Un’insalata, perché oggi è la linea il nostro mantra, e poi si ritorna al lavoro. La sera andiamo a mangiare in un ristorante giapponese o magari a prendere un hambuger!!!
Oggi i nuovi abitanti, perlopiù provenienti dall’estero, portano da noi le loro tradizioni alimentari e noi gli facciamo conoscere le nostre.
Marco Mastacchi
Sindaco del Comune di Monzuno
Ermanno Manlio Pavesi
Assessore alla Cultura
del Comune di Monzuno