Introduzione, traduzione e note a cura di Luciana Pepi
Incipit: per frammento di Alessandro Musco
Testo ebraico e traduzione italiana
Il Pungolo dei discepoli, trattato omiletico-filosofico del tredicesimo secolo, composto da Ja‘aqov Anatoli presumibilmente tra la corte di Federico II di Svevia e l’Università di Napoli, è stato redatto all’origine in ebraico e mai tradotto in altra lingua. Ha una buona tradizione manoscritta e si propone essenzialmente, come indica lo stesso titolo, di incitare allo studio approfondito della Scrittura per scoprirne i significati più nascosti, sulla base della “nuova” esegesi allegorica fondata sulla riflessione filosofica di Maimonide, che Anatoli introduce in Italia dopo essersi formato in Provenza alla scuola di suo suocero Ibn Tibbon, studioso e traduttore di Maimonide.