“Bella, bella come sempre. Lo fissava con quegli incredibili occhi azzurri. Ma in quel particolare momento non erano gli occhi a catturare la sua attenzione, bensì le gambe. Sicuramente la parte più seducente di lei: lunghe, piene, abbronzate. Sfiorò con un dito la bionda, sottilissima peluria delle cosce che la gonna ritraendosi aveva lasciato scoperte. Ancora una volta. Per l’ultima volta. Perché Sydney, al di là di ogni possibile dubbio, era morta.”
La sera del primo giorno d’estate l’ingegner Giulio Lambertini rincasa dopo la solita nuotata in piscina. Ad attenderlo, nell’atrio suo superattico, trova l’amante. Una sorpresa gradevole, se non fosse che Sydney giace riversa in un lago di sangue.
Chi? Come? Perché?
Giulio non fa in tempo a porsi queste domande che si ritrova in carcere con addosso una tuta sbiadita e una montagna di prove contro di lui. Possibile che nessuno creda alla sua innocenza? Il giudice, l’ispettore, sua moglie, il suo avvocato, tutti personaggi di una commedia in cui lui non ha battute.
Il carcere è un mondo duro, chi è fuori è fuori, chi è dentro è dentro. Non appena Lambertini lo capisce, comincia il romanzo.