La fotoreporter ha racchiuso nei suoi scatti scorci di dodici Paesi: Etiopia, Nicaragua, Tunisia, Guatemala, Pakistan, Kenya, Egitto, Albania, El Salvador, Giordania, Libano, Mozambico. Vi sono anche due luoghi non ancora riconosciuti come Stati indipendenti: Saharawi e Palestina. Per Lucas e Agliani il merito dell’autrice è di aver trovato “una delicatezza che si scopre negli sguardi che ti vengono restituiti dalle persone ritratte”. La fotografia della professionista per loro “abbandona il mito dell’obiettività per entrare nella vita dei protagonisti delle immagini”. Un giudizio positivo è stato espresso da Andreas Neufert. “Le fotografie sono al tempo stesso “immagini di strada” e singolari composizioni poetiche – ha spiegato
lo storico dell’arte – combinano fugaci racconti di viaggio con quella particolare stasi della forza iconografica atemporale, ci colpiscono, ci riguardano. Attraverso il confronto con un sistema di valori diverso dal nostro si caricano di un esotismo del tutto nuovo”.