Le fonti sulla comunità ebraica di Siracusa, ricca e nota agli studiosi per lo spessore culturale attestato da manoscritti di argomento astronomico-scientifico dispersi in diverse parti del mondo, come d’altra parte quelle di altre comunità ebraiche della Sicilia orientale, sono state poco esplorate in passato dai medievisti, dissuasi dall’esiguità della documentazione, soprattutto notarile che, si rivela, invece, fondamentale per delineare un profilo più realistico della vita economico-sociale degli ebrei di questo territorio, politicamente e geograficamente strategico nel quadro della Sicilia medievale e mediterranea. Molto più studiate le fonti ufficiali che, seppur utili per chiarire i rapporti tra le comunità e gli organi istituzionali della Corona, rimandano spesso un’immagine riduttiva e stereotipata dell’ebreo servus Regie Camere, pateticamente impegnato a garantire la sua sopravvivenza con laute donazioni e richieste di composizioni pecuniarie ai sovrani aragonesi. Dalle fonti ufficiali, comunque, si prendono le mosse per integrarle con le fonti notarili e con altra documentazione conservata presso l’Archivio della Corona d’Aragona di Barcellona. Si fa riferimento ai fondi dell’Archivio di Stato di Palermo quali la Real Cancelleria, la Conservatoria del Real Patrimonio, il Protonotaro del Regno, i registri della Secrezia e le lettere viceregie. Questi fondi sono stati già ampiamente utilizzati nelle ricerche condotte in passato da Giovanni Di Giovanni, Isidoro La Lumia e dai fratelli Lagumina, ma conservano ancora moltissimo da studiare.