Mario Pelati continua il suo viaggio attraversando di petto e guardando ancora di profilo la realta’ umana e sociale, urbanistica ed economica di Sassuolo, di ieri l’altro e di oggi. Già dal titolo si puo’ intravedere lo spirito del libro: prose d’arte in salsa di neologismi graffianti, di citazioni di autori della Grande Letteratura e dal Melodramma ma anche da canzoni e canzonette; con puntate nella storia ma anche nello spettacolo e avanspettacolo, della Cronaca. Ma sono la scrittura e le parole che conducono la danza.
Pelati confessa candidamente il vizio che accomuna lui e l’amico Biasin: “gravemente affetti da dongiovannismo lessicale, le parole volevamo gaddianamente possederle tutte!.”