La riapertura delle indagini sul presunto suicidio del figlio del titolare getta lo scompiglio nella “Arcelli e soci”, dove tutti i dipendenti avevano un valido movente per eliminare la vittima. L’architetto Orsini, cofondatore della ditta, cerca di destreggiarsi tra il ruolo di confessore per i colleghi e di testimone privilegiato per il vicequestore De Santo. Tutti i personaggi sono all’oscuro di una regia occulta che governa le ricerche sul caso.