ADRIANO LO MONACO
LA METEORA DI LUGLIO

LA METEORA DI LUGLIO
Prezzo Fiera 14,40
Prezzo fiera 14,40

Un incrocio di vite e di destini, sull’antica via Francigena. Quattro ragazzi sui vent’anni, in viaggio di istruzione, capitati per caso attorno allo stesso tavolo di una locanda, cominciano a raccontarsi vite ed esperienze come amici di lunga data. Ciascuno di loro confessa all’altro la propria fiera opposizione all’ordine iniquo e alla natura turpe dei potenti del tempo. In breve, ognuno di loro si troverà all’improvviso, per uno sciagurato accidente, sulla soglia di una metamorfosi radicale, di scelte definitive. Si incaricherà poi la violenza della natura di scatenare una furia distruttrice non soltanto sulla terra all’intorno, ma anche nell’animo di ognuno. Bernardino Telesio, Etienne Dolet, Michele Serveto, Francois Rabelais, vissero tutti negli stessi anni, e i primi tre erano poco più che ventenni in quella fatidica estate del 1535, quando – come racconta lo stesso Telesio nei suoi scritti – un gigantesco meteorite si abbatté al suolo provocando sciagura e morte in un vastissimo tratto di territorio. Sopravvissuti, decideranno di perseguire fino in fondo il loro intento più nobile, quello di contrastare il vero nemico che minaccia ogni uomo: la degenerazione della propria libertà.

Primo capitolo

Il sogno del Ragazzo
Era il principio dell’estate. Una notte di luna piena, alla vigilia di un viaggio decisivo. Bernardino, Muhammad, Etienne e Miguel, fino ad allora sconosciuti l’uno all’altro, si addormentarono appena scesa l’oscurità ed ebbero lo stesso sogno, come per incantamento. E sognarono ognuno di riferire alla propria immagine, riflessa in una luminosa distesa d’acqua che si inabissava in gorghi spaventosi, quanto andavano osservando e ascoltando. I quattro, nel sonno, pur molto lontani l’uno dall’altro, come in una voce sola, come fossero una sola persona, rivelavano a sé stessi: “…e vidi Atlante, con i piedi nell’inferno, ai confini della terra, di fronte alle Esperidi dal richiamo armonioso, che sostiene l’ampia volta del cielo con la sua testa e le infaticabili braccia. Ecco il luogo – mi dissi – che dà accesso all’oscurità e alla luce, agli inferi e al cielo. Il punto esatto in cui si congiungono l’alto e il basso. “Udii una voce che diceva: ‘Troverai alla destra delle case di Ade una fonte, e accanto a essa un bianco cipresso, alto e diritto. Ma a questa fonte non accostarti neppure. Va’ più avanti e troverai la fredda acqua che scorre dalla palude della Memoria e del Ricordo: sopra stanno i custodi che ti chiederanno perché sei arrivato. A essi racconta tutta la verità. Di’ loro: sono figlio della Terra e del Cielo stellato; il mio nome è Ragazzo. Sono bruciato dalla sete: lasciatemi bere alla fonte’. “E in un bagliore  improvviso della mia mente capii che per salire all’alto è prima irrinunciabile scendere giù fino al basso più basso. Sentii, in una ferita bruciante, che per rinascere è prima necessario morire. E mi chiesi con stupore: ‘Chi sa se il vivere non sia in realtà morire, e il morire invece vivere?’. E intuii in un alito caldo d’emozione, che è bello, dopo il vivere, il morire, e dopo il morire, vivere ancora. “Mi accorsi che stavo ora al confine tra il mondo degli Uomini e il mondo di Dio, e che ad entrambi posso avere accesso, e che in entrambi sono conosciuto e amato. “E udii ancora la voce che spiegava ai sapienti e ai potenti del mondo che bruciavano nelle fiamme del rimorso: ‘Sono costoro, sono i Ragazzi che siederanno come giudici nell’azzurra prateria, al trivio da cui partono le antiche strade, l’una verso le isole dei beati, l’altra verso il Tartaro oscuro dei dannati’. “E la stessa voce rivolse ora a me le sue parole, e disse: ‘La tua anima, Ragazzo, dopo essere uscita dal tuo corpo, si metterà in cammino assieme a molte altre, quelle dei Ragazzi che come te hanno avuto accesso ad entrambi i regni, dopo aver seguito fino alla fine le vie tortuose e vaghe della verità. Esse giungeranno in un luogo meraviglioso, dove, nella terra, si aprono due voragini, l’una accanto all’altra; e per contro, nel cielo, in alto, altre due di fronte. Fra queste voragini è il vostro seggio di giudici. Dopo aver pronunciato la sentenza, ordinerete ai giusti di prendere la via maestra e in alto, attraverso il cielo. Agli ingiusti, invece, di prendere la strada infima e verso il basso’. “E io chiesi, allora, a quella voce: ‘Ma qual è la mia meta?’. La voce mi rispose: ‘Quel luogo dove tutto si congiunge al suo contrario: terra a cielo, notte a giorno, luce a oscurità, ma anche maschio a femmina, mortale a immortale, vecchiaia a giovinezza. Ai potenti, ai sapienti e ai ricchi la morte è uguale al nulla, è il male per cui siamo costretti a lasciare ogni cosa. Perché la morte è una pienezza inesplicabile, dove ogni alito si compenetra e nemmeno il più debole soffio va perduto’. Poi, posandomi lieve una mano sul capo: ‘Solo morire al mondo – mi disse – apre la via alla libertà”. L’indomani, ciascuno dei quattro, all’alba, intraprendeva per suo conto il grande viaggio.

Specifiche

  • Pagine: 160
  • Anno Pubblicazione: 2015
  • Formato: 15,5x21
  • Isbn: 9788898613441
  • Prezzo copertina: 18,00

Seguici

ContaTti

Telefono 351 886 28 90

Edizioni del Loggione srl
Sede legale: Via Piave, 60 - 41121 - Modena - Italy
P.Iva e C.F.: 03675550366
Iscrizione Camera Commercio di Modena REA MO-408292


© ItaliaBookFestival è un marchio registrato Edizioni del Loggione srl