Il pensiero occulto dietro il fenomeno persecutorio della caccia alle streghe
Nel 1523, i principati di Mirandola e Concordia sono sconvolti da una intensa campagna persecutoria anti-stregonesca, che conduce al rogo, con l’accusa di illecito commercio con il demonio, 7 uomini e 3 donne. Pochi mesi dopo, Gianfrancesco Pico, signore di Mirandola e nipote del più celebre Giovanni Pico, che in passato aveva incoraggiato le persecuzioni (servendosi del braccio armato degli inquisitori domenicani), pubblica la Strix sive de ludificatione daemonum (Strega o delle illusioni del diavolo), scritto allo scopo di giustificare le condanne comminate. Inserendosi nel genere della letteratura demonologica seguita al Malleus Maleficarum, la Strix offre la possibilità di esplorare i nessi tra il fenomeno della caccia alle streghe e alcuni temi fondamentali del pensiero rinascimentale (la crisi della gnoseologia aristotelica, il ritorno dello scetticismo pirroniano, la riflessione sulla potenza dell’immaginazione). L’ossessione demonologica che caratterizza la prima modernità emerge così non più al modo del residuo irrazionale di un’età di trionfo della ragione, ma come snodo concettuale imprescindibile per comprendere la filosofia del Cinquecento.
L’AUTORE - Lucia Pappalardo, (Battipaglia, Salerno, 1983) è Dottore di Ricerca in Filosofia, scienze e cultura dell’età Tardo-antica, Medievale e Umanistica, presso l’Università di Salerno. Si occupa di filosofia del Rinascimento, in particolare riguardo al pensiero di Gianfrancesco Pico della Mirandola (cui ha dedicato il volume Gianfrancesco Pico della Mirandola: fede, immaginazione e scetticismo, Turnhout 2015) e alla storia delle declinazioni rinascimentali dell’immaginazione come motivo di errore. è membro della redazione editoriale del “Progetto Paradigma Medievale” presso il Centro di Studi di Filosofia Tardo antica, Medievale e Umanistica di Salerno.
LA COLLANA - TRADIZIONES presenta opere del pensiero antico e medievale in traduzione italiana con testo a fronte. Ogni volume è corredato da un’ampia introduzione e un ricco apparato critico. Sotto la direzione di Armando Bisogno.